Pordenonesi creativi: il campionario
delle scuse per evitare le multe

Mercoledì 8 Ottobre 2014
Pordenonesi creativi: il campionario delle scuse per evitare le multe
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PORDENONE - La macchina parcheggiata nel vicolo blocca il passaggio? «Bastarìa strenserse». Alla guida col telefonino? Assolutamente no: tutta colpa di un braccio piegato a sostenere la testa dolorante, di un veloce aggiustamento dell'orecchino nel caso delle signore o di poco eleganti operazioni igieniche nei padiglioni auricolari. Sono solamente alcune delle scuse che i pordenonesi esibiscono di fronte agli agenti della Polizia municipale con il blocchetto delle multe in mano.



Alle strampalate giustificazioni per i parcheggi in sosta vietata e i cellulari sempre in funzione si affiancano poi le rivendicazioni («Sono un cittadino italiano e pago le tasse, dunque ho diritto di parcheggiare»), le critiche all'amministrazione («Volete solo fare cassa perché il Comune è messo male, ma ci sono altri modi per farlo, senza scocciare le persone oneste»), l'invito ai vigili a dedicarsi ad altro («Con tutti i ladri che ci sono in giro!») o l'esibizione di un curriculum immacolato: «Ho la patente da quarant'anni io, e non ho mai preso una multa!».



Ultima carta da giocare, la minaccia di una denuncia del caso a giornali e tv o l'immancabile contatto al posto giusto, da chi millanta amicizie con il sindaco ai numerosissimi sedicenti ex compagni di scuola dello stesso comandante Arrrigo Buranel (foto in alto): «Alla fine c'è chi viene effettivamente a parlare con me per contestare una sanzione - spiega quest'ultimo -. Io ricevo tutti e valuto la situazione, nella massima trasparenza». L.Z.
Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 19:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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