PORDENONE - «Ho dato un calcio alla morte, adesso voglio tornare più forte e colpire il pallone in una partita ufficiale». Sono le roche parole che sgorgano tutte d'un fiato dal cuore di Stefano Verde, 22enne di Vallenoncello, centrocampista della Pro Aviano.
È lui che alle luci dell'alba di una fredda domenica, il 23 dicembre 2012, di ritorno da una festa con i compagni, perse il controllo dell'auto. Un maledetto colpo di sonno: quattro giorni di coma profondo, altri quindici di coma farmacologico, un mese di terapia intensiva. «Le speranze di tornare a fare quello che facevo prima del terribile incidente - prosegue - erano ridotte al lumicino. Anzi, mi avevano dato per morto». In campo è rientrato, il sogno di tornare a giocare a breve sta per tramutarsi in realtà.
Ultimo aggiornamento: 11:23
È lui che alle luci dell'alba di una fredda domenica, il 23 dicembre 2012, di ritorno da una festa con i compagni, perse il controllo dell'auto. Un maledetto colpo di sonno: quattro giorni di coma profondo, altri quindici di coma farmacologico, un mese di terapia intensiva. «Le speranze di tornare a fare quello che facevo prima del terribile incidente - prosegue - erano ridotte al lumicino. Anzi, mi avevano dato per morto». In campo è rientrato, il sogno di tornare a giocare a breve sta per tramutarsi in realtà.