A Nordest i Comuni pagano i debiti:
Treviso davanti a Venezia e Bolzano

Lunedì 1 Settembre 2014
A Nordest i Comuni pagano i debiti: Treviso davanti a Venezia e Bolzano
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VENEZIA - Nordest virtuoso nel pagamento dei suoi debiti. Nella classifica dei 110 Comuni capoluogo i primi tre piazzamenti sono tutti nordestini: Treviso, prima (circa 88% dei debiti pagati con risorse proprie nell'anno), seguita da Venezia (86,47%) e Bolzano (85,95%). Nelle prime venti anche Trento (81,10%) e Verona (80,40%). Da dire che, nel 2012, nessuno dei 110 Comuni capoluogo italiani è riuscito a pagare tutte le sue spese correnti e la lista dei "buoni" e "cattivi", tra chi lascia più debiti in eredità, vede sempre un Paese a due velocità. A un Nord virtuoso, secondo l'indagine Openpolis risponde un Centro Sud fallimentare con Reggio Calabria (38,76%) e Napoli (45,37%) a fondo classifica.

«Pagari i debiti è stata una questione d'onore - dichiara Giancarlo Gentilini, a Treviso sindaco per nove anni e vice sindaco per dieci -. Ritengo che oggi il presidente Renzi, per prima cosa, debba pagare tutti i debiti che ha lo Stato nei confronti delle diverse imprese. Questa azione sarebbe un ottimo incentivo per la ripresa economica italiana, altrimenti non c'è futuro».

Nella classifica di Openpolis nel 2012 circa il 33% dei Comuni capoluogo ha pagato meno del 70% di quanto dovuto con quattro città persino sotto la soglia del 50 per cento. Sorprende il dato di Padova: 53,83% dei debiti correnti pagati. «Ma non è la prima volta che si scoprono problemi sui dati presi in considerazione e sugli indicatori di riferimento - contesta Ivo Rossi, ex vicesindaco e poi sindaco reggente di Padova -. Nel 2012 Padova era in linea riguardo ai pagamenti di spesa corrente, quella per servizi e acquisti, mentre quelli di investimento viaggiavano con un ritardo di 4-5 mesi per via dei vincoli del Patto di stabilità».

Più il Comune ha utilizzato le sue risorse nel corso dell'anno per pagare le spese correnti e minori saranno i debiti lasciati in eredità negli anni successivi: i cosiddetti residui passivi.

«Abbiamo molto lavorato su questo versate - aggiunge Gianfranco Bettin, ex assessore del Comune di Venezia - perché consapevoli dell'importanza di poter contare su pagamenti certi da parte di aziende, cooperative e altre realtà che lavorano col Comune. Si è lavorato per accelerare i pagamenti sia sul pregresso che sul corrente arrivando a dimezzare i tempi dei versamenti rispetto alle gestioni precedenti».

Meno debiti riesce a pagare la Pubblica amministrazione, infatti, meno liquidità arriva a imprese e privati che a fine anno si trovano con meno soldi a causa dei loro servizi non pagati dai Comuni. ««La "ricetta" è organizzativa - spiega Iacopo Massaro, sindaco di Belluno - anche se alcuni aspetti dei ritardi sono legati alla normativa statale. Per quanto riguarda le spese correnti, l'obiettivo è tenere poco i soldi in cassa e far girare la liquidità per non gravare sulle imprese già penalizzate dalla crisi. Nel 2013-14 ritengo miglioreremo ancora le performance grazie a una migliore organizzazione. Un Comune deve essere credibile verso le imprese».

Belluno è nella metà alta della classifica (75,36%) tallonato da Vicenza (75,04%). Rovigo si ferma poco sotto il 72 per cento. «Il 2012 è stato un anno difficile - commenta Bruno Piva, ex sindaco di Rovigo - dove ha pesato molto il pagamento di debiti extra bilancio. Consapevoli che anche un solo giorno di ritardo poteva essere un problema per un'azienda, somme di 10-15mila euro possono fare la differenza per realtà piccole, abbiamo cercato di aprire un canale privilegiato per i pagamenti le ditte».

Bene anche il Friuli-Venezia Giulia dove Trieste si piazza alle spalle delle prime 20 con un 79,04% di debiti pagati davanti a Pordenone (78,90%), Udine (69,20%) e Gorizia (68,39%).

Nordest a parte, l'immagine resta poco gratificante. Tanto per restare alle grandi città, Roma nel 2012 è riuscita a pagare solamente il 63,49% dei servizi ricevuti, Firenze il 71,6%, Napoli il 45,37% e Palermo il 70,64%.

Ultimo aggiornamento: 11:37
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