Assalti ai bancomat: presa la banda
I ladri si esercitavano con l'esplosivo

Venerdì 11 Luglio 2014
Assalti ai bancomat: presa la banda
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TRIESTE - Polizia e Carabinieri di Trieste hanno sgominato nella notte una banda ritenuta responsabile nei mesi scorsi di furti a casse continue e sportelli bancomat con l'utilizzo di esplosivo in provincia di Udine.



L'indagine nasce dall'operazione "Last bang" conclusa a marzo con l'arresto in flagranza di cinque persone a Feltre (Belluno). Da successivi accertamenti, coordinati dalla Procura della repubblica di Udine, sono stati individuati i presunti autori di altri quattro episodi avvenuti in Friuli. La scorsa notte è scattato il blitz con l'arresto di quattro persone e perquisizioni tra Friuli e Veneto. Sono stati impiegati anche artificieri e unità cinofile con cani antisabotaggio.



Tre dei destinatari delle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del tribunale di Udine, erano già in carcere in seguito al blitz di marzo che aveva scongiurato un assalto con l'esplosivo a un supermercato di Feltre. Si tratta di Giovanni Golfetto, 45 anni, di Latisana (Udine), Ivan Termini (55), tutti di San Michele al Tagliamento (Venezia), e Roberto Arziliero (55), residente in provincia di Ferrara. In carcere è finito Roberto Zamarian, 36 anni, fermato dagli investigatori a Bibione (Venezia) dove lavorava in un albergo della località balneare.



Era sfuggito alla cattura a marzo perché non aveva voluto partecipare al "colpo", e si riteneva al sicuro dalle attenzioni degli inquirenti. Nella sua abitazione di San Michele al Tagliamento è stato scoperto un "bunker" utilizzabile per nascondersi in caso di perquisizioni o ricerche. Le quattro ordinanze eseguite oggi si sommano alle cinque eseguite a marzo (in tutto sei gli indagati), e fanno riferimento ad altri quattro episodi riconducibili alla banda: due alle casseforti di altrettanti distributori di benzina, a Pavia di Udine e a Udine, avvenuti il 10 e 17 febbraio scorsi; due a bancomat di uffici postali a Pozzuolo e Pertegada (Udine), il 13 febbraio e 8 marzo scorsi. Il gruppo si muoveva al di qua e al di là del fiume Tagliamento, compiendo in maniera professionale i sopralluoghi agli obiettivi, contrassegnandoli con i marker: scatole di sigarette, piccoli pezzi di alluminio o cartoncini, così da verificare se nel frattempo le casseforti venivano o meno svuotate.



A Udine sono state raccolte prove anche di esercitazioni sull'esplosivo da utilizzare per i colpi. Dopo l'operazione di marzo, la banda non ha più messo a segno colpi del genere in Fvg; sono in corso accertamenti per scoprire dove siano stati reinvestiti i proventi, che ammontano ad alcune centinaia di migliaia di euro.
Ultimo aggiornamento: 15:26