La villa, le auto, le case all'estero
e le società: l’impero dell’ex doge

Sabato 12 Luglio 2014 di Giuseppe Pietrobelli
Giancarlo Galan e la sua Villa nel Padovano
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Una villa e due case, cinque auto e un quad, partecipazioni in una ragnatela di società. Ricco come un Creso oppure oberato dai mutui che deve onorare, un milione 850mila euro solo con Veneto Banca (di cui detiene azioni per 100mila euro)? Padrone di case da favola, o più modestamente un benestante che ha investito i soldi di una vita nella villa con barchessa sui Colle Euganei? Abile gestore di società tra Italia e Croazia, magari all’incrocio con attività (sanità, energia...) su cui la Regione Veneto aveva competenza, o in realtà il titolare di qualche scatola vuota, senza sostanza economica? Si dibatterà a lungo sull’"impero" di Giancarlo Galan, almeno da qui al probabile processo che lo attende (salvo colpi di scena) al termine dell’inchiesta su affari e mazzette in Laguna.



Ma da qualche parte bisogna cominciare, avendo ben presente che i livelli da considerare sono tre. Da una parte la Procura che gli contesta tangenti per 4 milioni 831mila euro: un milione all’anno dal 2008 al 2013 come "stipendio" del Consorzio Venezia Nuova, 831mila euro dalla Mantovani (400mila euro per la ristrutturazione della villa di Cinto Euganeo, 350mila euro per partecipazioni azionarie in Adria Infrastrutture e Nordest Media). Dall’altra parte l’interessato che nega di essere mai stato corrotto con un solo centesimo, e di essere quindi la vittima di una grande macchinazione. In mezzo la guardia di Finanza, che ha monitorato il patrimonio di Galan e consorte, sostenendo che i due hanno speso molto più di quanto hanno incassato.



LA VILLA La dimora di Cinto Euganeo impressiona, per vastità e ricercatezza del giardino. «Ho acquistato tale abitazione nel 2005 per un prezzo inferiore al milione di euro. - ha spiegato l’indagato nella memoria mai consegnata ai Pm, ma finita alla Giunta della Camera - Il denaro arrivava dalle mie azioni detenute in Antonveneta». La ristrutturazione? «Pagai all’incirca 700mila euro, utilizzando, tra l’altro, un mutuo di 200mila euro acceso con la Banca Popolare di Vicenza, che a tutt’oggi paghiamo mensilmente». È per questo che il 30 maggio 2006 fu iscritta un’ipoteca sulla villa. Ma per la Finanza e i Pm i lavori furono pagati dalla Mantovani di Piergiorgio Baita, con un sistema di sovraffaturazioni.



A ROVIGNO Nota è la passione di Galan per la pesca in mare. È anche per questo che frequenta la Croazia. Nel 2001 acquista «il primo piano di una abitazione nella nota località turistica croata di Rovigno, per circa 155mila euro; negli immediati anni successivi svolsi sulla stessa dei lavori di ristrutturazione». Per farlo costituisce la società "Franica Doo".



A LUSSINO Non è l’unica proprietà all’estero. A Lussino Galan possiede la «porzione indivisa di un immobile di cui sono proprietario unitamente a Paolo Venuti e Luigi Rossi Luciani». Il primo è il suo commercialista, arrestato a giugno, il secondo è l’ex presidente degli industriali del Veneto. «Questa abitazione è stata acquistata nel 2010 per un importo di circa 60mila euro». L’ex governatore puntualizza: «La mia parte di proprietà è la meno pregiata trattandosi della porzione non rivolta al mare».



I BOSCHI L’elenco dei beni immobili si completa con la tenuta agricola "Frassinetta" a Casola Valsenio (Ravenna). Secondo Galan «si tratta di un territorio prevalentemente boschivo acquistato per una quota pari al 70% nel 2008 con un mutuo acceso presso Veneto Banca a copertura dell’intero importo». Secondo la Finanza il valore è di 920mila euro. Per finire, 5 ettari e mezzo di bosco a Rovolon, sui Colli Euganei, comperati sempre nel 2008 e pagati 47mila euro.



AUTOMOBILI Il parco-auto comprende l’ammiraglia, una Audi Q7 di dieci anni fa (330 mila chilometri), una Land Rover "Defender" (regalo della moglie nel 2013, intestata alla società Margherita), un Quad acquistato per 1.250 euro. Ci sono anche tre auto storiche: un Land Rover "Defender" del 1980, un Pinzgauer del 1973 (regalo dell’imprenditore Nicola Pagnan), una Mini Morris del 1976 (regalo di nozze dell’avvocato Niccolò Ghedini).



ADRIA INFRASTRUTTURE Entriamo nel dedalo delle società. Secondo Galan "Adria Infrastrutture", come Nordest Media, non ha mai operato. Ne detiene il 7% che per la Finanza vale 350mila euro, prezzo di una presunta corruzione. Fu Piergiorgio Baita (oggi uno dei suoi grandi accusatori) a proporgli l’acquisto: «Acconsentii reputandolo un buon investimento per il futuro, per quando si sarebbe conclusa la mia esperienza da Governatore». Ma Galan nega di aver mai discusso di eventuali project financing. «Lo stesso Baita afferma che io non mi sono mai adoperato per avvantaggiare, agevolare o favorire una sua società nell’ambito della finanza di progetto».



NORDEST MEDIA. Galan detiene il 70 per cento del capitale, che per la Finanza equivale a 81.200 euro. Doveva servire per attività giornalistiche. Ma Galan assicura: «Si parlò delle testate e delle probabili chances che avevano sul mercato italiano, ma non mi interessai minimamente alla vicenda». E se dall’inchiesta emerge che avrebbe dovuto convincere amici imprenditori a finanziare la pubblicità, lui giura: «Non ho fatto assolutamente nulla per la raccolta pubblicitaria».



MARGHERITA. Società equamente divisa con la moglie Sandra Persegato. Secondo la Finanza è la holding di famiglia. I petali della "Margherita srl" portano alle partecipazioni in "Frassinetto", "Energia Green Power" («Capitale non versato, non ha mai operato», dice lui; la Finanza: 10 mila euro), "Amigdala" (4 mila euro su un capitale di 20 mila, tra i soci anche la famiglia Stefanel), "San Pieri srl" (soci le mogli di Galan e dell’imprenditore Stefano Bozzetto; la partecipazione per 850 mila euro è stata finanziata da Veneto Banca; secondo la Finanza la partecipazione del 21.6% vale un milione 323 mila euro).



LA SANITÀ. Galan è all’oscuro di detenere il 50% di IHLF, società costituita per consulenze con i cinesi in ambito sanitario.



INDONESIA. Secondo la Finanza, "Thema Italia spa" faceva affari con il gas in Indonesia, e i coniugi Galan avrebbero avuto un interesse personale (tramite il commercialista Venuti), anche se «le quote sono formalmente intestate a terzi soggetti». Ma Galan replica che il cliente di Venuti non è lui, in questo caso, bensì «il signor Roberto Bonetto» che detiene il 65% della società e che vendette una partecipazione societaria in Indonesia per 45 milioni di dollari.
Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA