Busato in piazza a Treviso: «Semo
un cuor solo, semo un solo popolo»
I Video da Piazza dei Signori

Venerdì 21 Marzo 2014
Gianluca Busato
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TREVISO - Stasera in Piazza dei Signori a Treviso la proclamazione unilaterale di indipendenza del Veneto dall'Italia. Gli indipendentisti avevano annunciato questo passo se si fosse raggiunta la quota di 2 milioni di voti al referendum online su plebiscito.eu. I voti conteggiati sono stati due milioni 360.235, pari al 73,2% degli aventi diritto al voto in veneto; i sì all'indipendenza due milioni 102.969, pari all'89% dei votanti, i no 257.276 (10,9%).
L'organizzazione ha fornito anche il dato dei voti ritenuti 'non validi', 6.615 (0,29%).




Ma c'era anche un'altra dichiarazione, rilasciata proprio a Gazzettino.it, dal promotore dell'iniziativa e ideatore del sito, Gianluca Busato: insieme alla dichiarazione di indipendenza sarebbe scattata l'esenzione dalle tasse italiane per tutti i cittadini del Veneto. Impresa di assai difficile realizzazione, stasera dalla piazza arriverà forse una risposta a quanto seria e praticabile fosse tale proposta o se si trattasse solo di propaganda per invogliare i cittadini al voto online.



L'appuntamento era stato fissato per le 19 ma è slittato. In Piazza dei Signori si sono radunate 4-500 persone con bandiere di San Marco, tanto entusiasmo secessionista e qualche "reduce", come il fondatore della prima Liga Veneta, Franco Rocchetta. Dal palco interventi in dialetto, nessuna presenza di politici di spicco. Sul palco c'era però un ex del commando dei Serenissimi che nel 1997 assaltò Piazza San Marco, il veronese Andrea Viviani.



Gianluca Busato è salito sul palco intorno alle 19.30, acclamato dalla folla. «Non confondiamo una nazione con una persona, semo tutti un cuor solo, semo tutti un solo popolo»: sono queste le prime parole di Gianluca Busato, ex leghista che ha attraversato negli anni tutti i movimenti venetisti, ottenendo sempre scarsi risultati elettorali quando si è candidato. Ma stavolta sembra aver fatto centro con l'idea del referendum e del sito Plebiscito.eu.





Busato acclamato dalla folla (video PhotoJournalist)









«Noi siamo gli eredi della Serenissima - e ancora -. È la primavera veneta», ha affermato un Busato, sostenendo che quella per l'autodeterminazione del popolo veneto «è una battaglia di civiltà». Dalla folla si è intanto levato il grido «San Marco! San Marco!».



In piazzo l'urlo «San Marco!» (video PhotoJournalist)







I NUMERI

Il referendum on line per l'indipendenza del Veneto dall'Italia ha conteggiato 2 milioni 360mila 235 voti, pari al 73% del corpo elettorale regionale. I sì sono stati 2 milioni 102mila 969, pari all'89%, i no 257.276 (10,9%). Sono i numeri della consultazione comunicati poco fa in piazza dei Signori a Treviso dai promotori.



Manca poco alle 21 e Busato legge la dichiarazione di indipendenza di fronte alla folla di sostenitori. «Quando la testimonianza della storia viene convocata dal tribunale del presente come retaggio e forte voce di libertà e modello di serenità e giustizia. Quando un popolo invoca il diritto di autodeterminazione come diritto naturale e fondamentale dell'individuo e che da questi si estende alla famiglia, alla comunità e alla nazione....».



La proclamazione (video PhotoJournalist)



















UNA CONSULTAZIONE VIRTUALE IN OGNI SENSO

La consultazione referendaria ela proclamazione di stasera, Costituzione alla mano, non hano alcun valore formale, men che meno istituzionale. L'art. 5 della Carta sancisce che la Repubblica italiana «è una e indivisibile». Una proposta di referendum per il Veneto indipendente esiste in realtà anche in Consiglio regionale Veneto, ferma in prima commissione, dopo che già un comitato di giuristi aveva spiegato che la "via legale" alla separazione dall'Italia non esiste. La spinta politica di questa nuova iniziativa venetista potrebbe farla arrivare fino in aula. Lo strappo, però, sarebbe pericoloso: lo Stato non potrebbe che impugnare davanti alla Consulta un referendum formale di indipendenza; lo stesso Consiglio regionale veneto potrebbe essere commissariato. Tuttavia la provocazione degli esponenti di Plebiscito.e' - molti dei quali provenienti da esperienze precedenti come Veneto Stato o il Partito nasional Venet' - è ormai in campo, ed è legittima, dato che la Costituzione garantisce la «libera manifestazione di pensiero».



«Proclamiamo la Repubblica Veneta»







Ha suggestionato perfino i media internazionali, dalla Bbc alle Tv di stato russe, che hanno lanciato un improbabile parallelo con il referendum svoltosi in Crimea per l'annessione a Mosca. La partita della richiesta di autonomia dell'area cerniera del Nordest - che come ricorda il governatore Luca Zaia lascia a Roma ogni anno 21 miliardi di tasse che non'rientrano - torna quindi nell'agenda della politica. In Italia, perché in Europa, dove si è tentato invano di agganciare il referendum Veneto a quello dei popoli di Scozia e Catalogna, agli indipendentisti hanno già detto un chiaro no alla richiesta di tutelare il diritto all'autodeterminazione dei veneti. La palla passa nelle mani del governatore leghista Luca Zaia, per il quale il motore dell'indipendentismo non sono le segreterie di partito, ma «il popolo, che va rispettato».





Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 11:06

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