Tasi, in Veneto si pagherà
a giugno in un comune su cinque

Venerdì 23 Maggio 2014 di Daniela Boresi
Tasi, in Veneto si pagherà a giugno in un comune su cinque
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VENEZIA - Un comune su 5 in Veneto a giugno farà pagare la Tasi ai propri cittadini. Ad oggi 119 comuni veneti (pari al 26,6 per cento del numero totale dei comuni) su 1080 in Italia hanno deliberato di far scattare l’acconto. La maggior parte dei Comuni richiederà il pagamento a giugno, alcuni l’hanno progogato di qualche settimana. É il caso di Venezia che l’altra sera ha deliberato di far slittare al tassa al 21 luglio (con aliquote del 3.3 per mille). Pordenone, ad esempio, la richiederà entro il 16 giugno, ma ai ritardatari non verranno fatte pagare le previste sanzioni.

In Friuli Venezia Giulia i Comuni che hanno le carte in regola sono 12 (5,5 per cento, la percentuale più bassa del Nord).

Al Nord il record spetta all’Emilia Romagna con il 47,9 per cento di amministrazioni che hanno già approvato il pagamento del balzello. Percentuale che in Lombardia si attesta attorno al 16,1 per cento, per salire in Trentino, dove supera il 30 per cento. Record in Valle d’Aosta dove la quasi totalità dei comuni (74.3 per cento) chiederà la tassa ai propri cittadini. Nelle prossime ore il quadro potrebbe cambiare, il numero dei Comuni che stanno deliberando continua infatti a crescere, in poche ore nel solo Trevigiano si sono aggiunti quattro comuni. Un’altra manciata in Friuli Venezia Giulia. Quasi paralizzato il Padovano che ha quasi una sessantina di amministrazioni che stanno andando al voto e quindi rimandano la decisione ad "dopo consultazione". La quasi totalità di chi ha deliberato si è fermato all’aliquota del 2.5 per mille.

E tra chi governa il territorio sale la preoccupazione. Il timore è che dal 16 giugno, davanti alle porte dei sindaci si concentri la protesta di chi non riesce a far fonte alla tassa. «Sulla prima casa quasi tutti andranno al 2,5 per mille perchè devono confortare l’Imu del 2012, anche se nessuno supererà l’incasso del 2012 altrimenti lo dovrà versare alla Stato. - sottolinea Giorgio Dal Negro, presidente dell’Anci del Veneto - Per la seconda casa la questione è ancora più pesante, al 7,6 Imu si aggiunge circa un 2,5 per mille e lo 0,8 che i comuni possono applicare per fare agevolazioni. Non tutte le seconde case sono di vacanze: ci sono anziani che le hanno date ai figli che non hanno lavoro». La previsione è che molte famiglie non riusciranno a pagare e che i Comuni non avranno fondi per aiutare chi si trova in difficoltà.

«Ci sono Comuni che hanno pensato alla rateizzazione, ma è peggio - analizza Dal Negro - Prima o poi i soldi vanno dati. Il contenzioso di Imu non pagata è altissimo, teniamo conto che un comune di 20mila abitanti ha in media 250mila euro di contenzioso Imu. Temiamo che con la Tasi il non pagato sia molto peggio».

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Il gettito della Tasi per l'anno 2014, come risulta anche dalla relazione tecnica allegata alla Legge di Stabilità 2014, dovrebbe essere in Italia di circa 3 miliardi e 764 milioni di euro. «Il calcolo effettuato dai tecnici del Ministero - secondo la Cgia di Mestre - si basa sull'ipotesi che il tributo sia applicato con aliquota base all'1 per mille. Analizzando le delibere pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze, si rileva che le scelte delle amministrazioni sono invece tra le più varie. Pertanto diventa difficile stimare non solo il gettito della Tasi, ma anche quello dell'Imu.

Nell'elaborazione la Cgia ipotizza che la somma del gettito Tasi più Imu assicuri ai Comuni le risorse pari a quelle loro disponibili nel 2012 e nel 2013.

Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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