Goletta Verde: le foci dei fiumi
"bombe" di inquinamento

Lunedì 11 Agosto 2014
Goletta Verde: le foci dei fiumi "bombe" di inquinamento
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Foci dei fiumi bocciate, spiagge tutto sommato promosse. E' il bilancio di Goletta Verde di Legambiente presentato stamani a Venezia.

Cinque campionamenti su 11 eseguiti lungo la costa veneta hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con una carica batterica che superava per quattro di questi punti di almeno il doppio i valori consentiti dalla normativa e quindi di «fortemente inquinato». Tra i fattori inquinanti c'è anche il corretto smaltimento degli olii esausti.

Le situazioni più gravi sono state riscontrate alle foci del Po delle Tolle, dell'Adige (a Rosolina Mare), del Brenta (a Isola Verde) e del Piave (al Lido di Jesolo). «Inquinato» il punto di campionamento eseguito a Caorle, nei pressi della bocca di porto

Falconera. Contenuta entro i limiti di legge la carica batterica riscontrata alla Laguna del Mort (Eraclea mare) e per i prelievi effettuati alle spiagge di Marina di Caleri (Rosolina Mare); di San Nicolò (Lido di Venezia); a Porto Santa Margherita di Caorle

e alla spiaggia Brussa-Bibione Pineda (porto Baseleghe di S.Michele al Tagliamento).

Inoltre 37 agglomerati urbani veneti, è emerso nella

conferenza stampa di oggi a Venezia presenti la portavoce di Goletta Verde Serena Carpentieri e il presidente Legambiente Veneto Luigi Lazzaro, rischiano multe per la nuova procedura di

infrazione dell'Ue. Tra gli agglomerati urbani finiti sotto accusa c'è anche quello di Venezia. Secondo la documentazione trasmessa dalle autorità italiane a Bruxelles, l'agglomerato urbano di Venezia non rispetta le la direttiva concernente il

trattamento delle acque reflue urbane.

Per depurazione reflui, il Veneto, secondo Legambiente, è tra le peggiori regioni d'Italia: più della metà dei carichi civili non viene trattato da impianti: «è ora di sanare - ha detto

Carpentieri - questa ferita per un bacino sensibile come l'Alto Adriatico. È paradossale che una regione industrializzata come il Veneto sia fanalino di coda in Italia sul fronte depurazione». «Chiediamo all'assessore Conte - rileva Lazzaro -

di non perdere ulteriore tempo, di dare priorità agli

investimenti a favore della qualità del mare e dei fiumi. Ci aspettiamo che il prossimo tavolo nazionale sui contratti di fiume, che la Regione Veneto ha fortemente voluto ospitare, non sia l'ennesima occasione persa».
Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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