ROVIGO - Quattro ricoverati, due dei quali in rianimazione per complicanze. Un paziente di questi è sotto controllo perché la situazione non è delle migliori per una precedente patologia.
Sono questi a Rovigo gli effetti dell'influenza che ha colpito circa 50mila veneti. Sul caso di Vittoria Zapparioli, 54enne insegnante di Bergantino deceduta domenica pomeriggio, il direttore sanitario dell'Ulss 18 Ferdinando Sortino è stato chiaro: «Purtroppo l'aggravarsi di un'anemia precedente è stato fatale per la donna. I quattro pazienti ricoverati a Rovigo sono giovani. Ribadisco - continua Sortino - l'importanza della vaccinazione, perché il picco deve ancora arrivare ed è previsto per fine gennaio e le prime due settimane di febbraio».
«Grosso modo fra il 15 e il 20% - spiega il responsabile del Pronto Soccorso rodigino Stefano Kusstatscher - sono entrati con stati febbrili, problemi gastrointestinali o alle vie respiratorie. Sta di fatto che nel periodo natalizio, dal 24 dicembre al 6 gennaio, gli accessi sono aumentati sensibilmente. Nel periodo festivo, è riscontrato, le persone si rivolgono di più al Pronto Soccorso».
Ultimo aggiornamento: 17:39
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«Grosso modo fra il 15 e il 20% - spiega il responsabile del Pronto Soccorso rodigino Stefano Kusstatscher - sono entrati con stati febbrili, problemi gastrointestinali o alle vie respiratorie. Sta di fatto che nel periodo natalizio, dal 24 dicembre al 6 gennaio, gli accessi sono aumentati sensibilmente. Nel periodo festivo, è riscontrato, le persone si rivolgono di più al Pronto Soccorso».