Lo studio di Ca' Foscari: in Polesine
le aziende che battono la crisi

Venerdì 19 Dicembre 2014 di Giorgia Pradolin
Una veduta dell'alto del Polesine
ROVIGO - Rovigo sarà anche la «cenerentola» del Veneto, ma ha lo zoccolo duro delle imprese «antifragili» (cioè che crescono durante la crisi) a tener testa alle altre province. Qualcuna si nasconde, perchè non è vero che tutte le aziende vanno male in tempo di crisi, c'è chi ha aumentato redditività e fatturato, ma preferisce rimanere defilata. I dati emergono dall'elaborazione dei ricercatori del progetto «Innovarea», sforzo comune di Università Cà Foscari di Venezia, Confindustria Veneto e Regione del Veneto per individuare la «carta d'identità» delle imprese che meglio fronteggiano le difficoltà. A fornire i dati, ieri mattina, il professor Carlo Brugnoli, docente di Innovazione strategica a Cà Foscari che guida il team di ricercatori, assieme all'assessore regionale all'Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione Maria Luisa Coppola.

La ricerca ha coinvolto 5686 aziende venete con capitale maggiore a 5milioni di euro scoprendo che 410 di queste sono cresciute durante la crisi conquistandosi l'etichetta di «antifragili».

La Provincia che ne accoglie di più è Rovigo (12,7%), seguita da Vicenza (8%) e Treviso (7,4%) poi Verona (6,9%), Padova (6,4%), Venezia (6%), e ultima Belluno (5,5%). E si tratta, perlopiù, di medie imprese (7,5%) mentre le grandi sono rappresentate al (7,4%), con un distacco sulle piccole (6,9%).

Quello dei servizi è il settore più forte, ricorrente tra tutte le «antifragili» del campione, mentre, ponendo la lente sulla dimensione, si scopre che la taglia media, tra 10 e 50 milioni di fatturato, è quella vincente. Altro mito da sfatare, quello della gestione padronale: i numeri dimostrano che la proprietà diffusa regala più soddisfazioni anche in tempi difficili. Ma quale settore «funziona meglio»? In testa risultano i «Servizi alle imprese» (con il 15,6% di imprese «antifragili» sul totale), e considerando una media di 7,2%, tra i meno rappresentati vi sono: «Commercio di Autoveicoli» (3,1%) e «Costruzioni» (4,5%), mentre il settore manifatturiero, a sorpresa, si colloca sopra la media (7,9%).

Terminata l'analisi numerica, ora inizia quella più delicata: tre gruppi di ricercatori si stanno dedicando alle aziende per «estrarre» informazioni qualitative sui talenti e il capitale umano, i modelli di business e le strategie aziendali. L'obiettivo finale della ricerca è scremare fino a individuare il massimo dell'eccellenza dell'imprenditoria veneta e trarne le «best practice» più utili a tutto l'ecosistema industriale.

«Il nostro obiettivo - spiega Bagnoli - è scoprire gli imprenditori in crescita che in questi tempi »si nascondono" invece di emergere per essere «modello» di un buon funzionamento nel Veneto".

«Quella di Innovarea è una ricerca strategica per la Regione - commenta l'assessore Coppola - perché ci permettere di adottare soluzioni mirate e strategiche a sostegno delle aziende. In questi anni abbiamo fatto decine e decine di incontri con le imprese venete e abbiamo adottato una politica a sostegno delle imprese in difficoltà, senza trascurare l'accompagnamento a chi continua a essere traino per la nostra economia».
Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA