CONEGLIANO - Per una sera "andare in bianco" non è mai stato così divertente.
C'è chi è arrivato con un vero cestino da pic nic e chi con la borsa di carta. Chi ha portato tavoli e sedie e chi candele e palloncini. Poco alla volta, a partire dalle 19.15, il viale si è animato con il via vai di persone intente nei preparativi. L'aspetto più sorprendente sono stati i dettagli, curati nei minimi particolari, rispettosi del «code» della serata, ma creativi, originali, fantasiosi. C'erano fiori freschi, lanterne, pizzi, tulle, cappelli. Qualcuno ha persino osato indossare una maschera per rendere l'atmosfera ancora più intrigante.
Tutto, ovviamente, rigorosamente candido. Si respirava aria di festa, di convivialità e di positiva leggerezza. E di spontaneità. Gruppi di giovani e famiglie, coppie e singoli, hanno imbandito le tavole con una cura davvero strabiliante. Poi alle 20.30 in punto, è stato dato il via alla cena. Tutti hanno sventolato un tovagliolo bianco e poi seduti a mangiare e brindare. Laura, Mirko, Lorenzo e Tommaso sono una famiglia di Vittorio Veneto che per la prima volta partecipava ad un flash mob. «Avevamo l'idea di fare una festa a casa nostra, durante l'estate, con i nostri amici - racconta Laura - poi il tempo non ci ha aiutati, così quando abbiamo saputo di questa cena, abbiamo deciso di partecipare». Qualche fila più in là c'è un gruppo di sedici ragazzi, ventenni, che hanno preparato un tavolo davvero raffinato. La "scenografia" è firmata da Giada, mamma di uno dei giovani, che ha aiutato i ragazzi a preparare, ma non si è fermata a cenare, «la festa è loro» dice. Poi ci sono Rita e Cecilia, di Conegliano, che si definiscono «le nonne della festa» e nonne lo sono davvero. C'erano anche tanti curiosi e qualcuno che conquistato dall'atmosfera si è unito alla festa.