Diagnosi di tumore in ritardo, bufera
su Poste: «Ecco perché è accaduto»

Martedì 21 Gennaio 2014 di Elisa Giraud
Corrispondenza abbandonata alle Poste (archivio)
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MARENO DI PIAVE - «Poste italiane ha inviato le sue scuse? Nessuna scusa, ripeto a me non è arrivata nessuna scusa da Poste italiane. Nessuna telefonata, nessuna lettera». Parole secche e dure quelle della mamma di 43 anni malata di tumore. In paese e nei dintorni ovviamente non si parla d’altro. Di quella montagna di posta, lettere, cartoline e riviste che giacciono nell’ufficio postale di via Tariosa e sotto la quale era rimasto sepolto anche il referto medico della donna.



Poste italiane non avvierà alcuna inchiesta sull’accaduto e si è scusata con una nota stringata arrivata al nostro giornale soltanto nella serata di ieri. «Poste Italiane è profondamente rammaricata per l’episodio di Mareno di Piave - si legge nel documento ufficiale arrivato da Roma - e porge le sue scuse più sincere alla signora per l’accaduto». Poste italiane prova a spiegare l’episodio: «Il ritardo scaturisce da una serie di circostanze concomitanti originate da un picco di lavorazioni per via delle festività natalizie e dall’improvvisa assenza di numerosi portalettere. A causa di questo, il plico, affrancato il 31 dicembre scorso, è rimasto depositato nell’ufficio postale in attesa di consegna».



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Ultimo aggiornamento: 07:17

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