Quattro individui arrivati su una Bmw bianca, visti scavalcare una siepe sul retro delle case a schiera. I residenti li hanno letteralmente accerchiati, questi, minacciandoli con un piede di porco sono riusciti a riguadagnare la macchina e darsi alla fuga, mentre la gente lanciava contro la vettura quello che aveva in mano.
Nel frattempo qualcuno ha chiamo le forze dell'ordine: polizia e carabinieri si sono messi al loro inseguimento, in direzione Quinto. Poche ore prima, all'una di notte, c'è stato chi se n'è trovato uno in casa. «Ha intravisto una sagoma e ha chiesto: Mamma che ci fai alzata?. Ma non ero io, era il ladro, che gli ha puntato la torcia in faccia facendogli segno di stare zitto».
La disavventura è toccata a uno dei figli di Monica Guidi. In strada, ieri mattina, ha raccontato ai vicini la notte da incubo che le è toccata. Tremava ancora riportando le parole del figlio, faccia a faccia con il malvivente: lei ha solo sentito il rumore dell'individuo che scappava scavalcando la recinzione. Il ladro era entrato in casa praticando un foro su una porta. È sgattaiolato nella camera da letto della donna senza che lei se ne accorgesse, rubando un portagioie. Prima di essere scoperto ha ripulito anche i giubbotti sull'appendiabiti al piano terra.
Quella di via Giovanna D'Arco è una zona periodicamente battuta dai ladri: gli ultimi raid, con appartamenti svaligiati, auto razziate, tra ottobre e novembre. I residenti chiedono al Comune una telecamera all'imbocco della strada, sono disposti a contribuire alla spesa. «Erano anche usciti i vigili a verificare la fattibilità della cosa, dovevano farci sapere tempi e costi, ma non abbiamo più sentito nessuno», dice Luciano Musso. «Se i cittadini sono disposti a concorrere alla spesa siamo disponibilissimi a installare le telecamere», replica l'assessore alla Sicurezza Roberto Grigoletto.
Che promette: «Al più presto manderemo dai cittadini i vigili di quartiere per stabilire come procedere».