Marianna, s'indaga sull'anoressia
Interrogato anche Facebook

Mercoledì 15 Gennaio 2014 di Nicola Cendron
Marianna Cendron
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PAESE - Il 27 febbraio sarà trascorso un anno esatto da quando Marianna Cendron è scomparsa nel nulla, senza dare più sue notizie: nonostante questo le indagini, seppur sotto traccia, non si sono mai fermate.



Ora gli inquirenti cercano di approfondire ulteriori piste, fin qui battute con meno accuratezza. Il sospetto è che la 19enne di Paese, sparita dal 27 febbraio del 2013 al termine del turno di lavoro al Golf Club di Salvarosa in cui lavorava come cuoca, potrebbe trovarsi all'estero ma certamente, a causa della grave forma di anoressia da cui è affetta, sarebbe stata costretta a richiedere cure mediche in una struttura sanitaria, un ospedale o una clinica.



È valutando questa ipotesi che gli investigatori, impegnati nelle ricerche, chiederanno collaborazione alle autorità estere, in particolare di Francia e Bulgaria (da sempre indicati come i Paesi in cui la giovane sarebbe fuggita), ma anche alle strutture sanitarie italiane. Mary aveva più volte rifiutato le cure prima di scappare, ma, nonostante ciò, necessitava di assumere farmaci specifici per combattere il male che la affliggeva.



È questo il principale risvolto del vertice, dedicato a fare il punto sulle indagini, che si è tenuto ieri mattina in prefettura. Presenti, oltre al prefetto, Maria Augusta Marrosu, il vice prefetto Pietro Signoriello, il capo della squadra mobile Enrico Biasutti, il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Eleonora Spadati, esponenti del Suem118, vigili del fuoco, protezione civile e polizia locale di Paese. Alla riunione hanno preso parte anche Pierfrancesco ed Emilia Cendron, i genitori di Mary che hanno così potuto incontrare per la prima volta il neo prefetto Marrosu.



«Nella nostra stanchezza dobbiamo dire che chi sta cercando Marianna - ha sottolineato papà Pierfrancesco - non è stanco di cercarla; adesso vengono affrontate nuove strade, ora diamo a loro il tempo necessario e speriamo ci siano buone nuove». È trapelato inoltre da fonti investigative che verrà richiesta ufficialmente collaborazione anche ai vertici del social network Facebook per avere delucidazioni sul profilo della ragazza, cancellato pochi mesi fa: è stata una cancellazione automatica dovuta all'inutilizzo dell'account o qualcuno ha voluto oscurarlo volutamente? Continuano intanto le analisi del computer personale di Marianna, sequestrato a fine 2013 all'interno dell'abitazione dei genitori (scarsamente utilizzato, pare, da quando la 19enne decise di trasferirsi a casa del vicino di casa). Nessun riscontro emerge invece dall'analisi delle celle telefoniche e dai tabulati dei cellulari di Mary nel giorno in cui sparì la giovane probabilmente si liberò di entrambi i telefonini.
Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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