Osteria senz'oste stangata dal Fisco
Cesare il gestore: «Non mi arrendo»

Venerdì 7 Marzo 2014 di Claudia Borsoi
Cesare De Stefani nella sua Osteria senza oste
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VALDOBBIADENE (TREVISO) - «Non mi arrendo!». Cesare De Stefani, l'oste che non c'è, multato di 62mila euro dal Fisco, ha già avviato le pratiche per ricorrere contro la sanzione.

A fine ottobre, quando il postino le ha suonato alla porta con 4 buste verdi in mano si immaginava il contenuto?

«Un pò sì perchè avevo in piedi un rapporto delicato col fisco».

E adesso?

«Farò ogni resistenza possibile per tenere in vita questa esperienza».

L'Agenzia delle Entrate l'aveva contattata prima di multarla?

«No.

Nessuno mi ha mai chiesto dei dati. Mi sono arrivate quattro buste e pure mi è stata affibbiata una partita Iva che non ho. Se il fisco mi avesse chiamato avrei chiarito tutto».

Come è nata l'osteria senz'oste?

«Era il 2005. Capitava spesso che i miei amici, passando di lì, mi rimproverassero il fatto che non c'ero e che li lasciavo a bocca asciutta. Così un giorno ho deciso di mettere sul tavolo della cucina, la cui porta era ed è sempre aperta, tre bottiglie e sei bicchieri. Se erano di più avrebbero dovuto bere a turno. Un'emozione di cui nel tempo si sono impossessati non solo i miei amici ma anche tanta altra gente che passava di lì. Un fenomeno inaspettato».

L'osteria senz'oste rimane una casa privata?

«Sì. È di proprietà mia e di mia moglie che fin dall'inizio non ha mai condiviso molto questa mia idea e che ora si è trovata coinvolta nella vicenda. Quel locale io lo uso per rappresentanza: porto i clienti e qui faccio assaggiare i miei salumi. Avevo deciso di lasciare tutto pronto per me e i clienti: piatti, bicchieri e tovaglioli. Poi è l’ho lasciato anche a disposizione degli altri. E molte persone vengono accompagnate qui anche da altre cantine per fare degustazioni ed esposizioni di prodotti».

Cos'è oggi l'osteria senz'oste per Valdobbiadene?

«Ha contribuito a raccontare non solo la nostra Valdobbiadene ma tutto il territorio trevigiano e la sua comunità. È diventata un simbolo dell'accoglienza, del rispetto e della responsabilità».

Chi non ci fosse mai stato fa ancora in tempo a visitarla?

«Certo. La possibilità rimane. Anche dopo la multa. Io non mi arrendo».

Ultimo aggiornamento: 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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