Crac Coop Operaie: sì del Tribunale
al concordato. I soci: serve un fondo

Lunedì 1 Dicembre 2014
Un gruppo di soci all'esterno del tribunale
1

TRIESTE - Il Tribunale fallimentare di Trieste, presieduto dal giudice Arturo Picciotto, ha concesso il concordato preventivo alle Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli evitando così il fallimento dell'azienda su cui pesa un "buco" di circa 130 milioni di euro. L'udienza si è svolta alle 12 mentre un gruppetto di prestatori sociali, riunitosi già alle 9, attendeva l'esito all'esterno del Palazzo di Giustizia sfidando bora e pioggia.

La richiesta di concordato preventivo (che andrà presentata entro il 30 gennaio 2015) era stata avanzata dal commissario giudiziario Maurizio Consoli che ha preso atto dello sviluppo positivo, "è andato tutto come previsto, ora aspettiamo di leggere il dispositivo" ha detto lasciando il Tribunale. Consoli continuerà dunque a lavorare per il salvataggio dell'azienda e vi sarebbero al momento tre offerte proposte da Coop Nordest, Conad e da una terza realtà estera (Lidl?) di cui non si conosce ancora il nome. In ballo vi sono 600 lavoratori e 17 mila soci che continuano a non poter prelevare i propri risparmi, "congelati" da quanto è emerso negli ultimi giorni fino a giugno.

Le proposte riguardano i beni immobili (tra cui l'ipermercato e gli spazi delle Torri d'Europa e anche il complesso GranDuino) e differenti rami d'azienda. Il Comitato di tutela dei soci Coop ha chiesto a Consoli di indire un'assemblea straordinaria mentre a Comune e Regione viene rilanciata una richiesta ben precisa: quella di istituire un fondo "per essere risarciti subito in cambio dei nostri libretti". Rallenta anche la raccolta firme (mercoledì e sabato dalle 9 alle 12 nel bar di via Ghirlandaio 12). "Sono gli anziani i più colpiti in questo momento - concludono - le istituzioni compiano un atto concreto almeno nei loro confronti".

Ultimo aggiornamento: 18:51