Colpo di scena nel caso Lisini: amico
della vittima accusato di tre omicidi

Giovedì 30 Ottobre 2014 di Elisabetta Batic
Massimiliano Lisini
TRIESTE - A distanza di sette anni si riapre il caso sulla morte del pianista Massimiliano Lisini, trovato senza vita il 17 luglio del 2007 vicino a Monte Grisa, asfissiato all'interno di una macchina presa in prestito. Il giudice Raffaele Morvay ha imposto al pm Giorgio Milillo di formulare l'imputazione coatta di omicidio volontario nei confronti di Massimiliano Campisi, l'ex socio e amico di Lisini rigettando così la richiesta di archiviazione del caso.



Un tubo flessibile collegato alla marmitta aveva riempito l'abitacolo di monossido di carbonio. Andando a casa sua i carabinieri avevano trovato il corpo della ballerina ceca Andrea Dittmerova di 23 anni (che aveva trovato ospitalità in casa di Lisini) riversa sul letto senza vita e in avanzato stato di decomposizione. Il gas era aperto e le fineste sigillate.



Morvay ha chiesto inoltre al pm Milillo di trasmettere alla Procura di Gorizia «gli atti rilevanti per eventualmente provocare la riapertura delle indagini relative alla morte del fratello di Lisini». Secondo l’accusa Massimiliano Campisi avrebbe ucciso non solo Lisini e Dittmerova, ma anche Alessandro Lisini, fratello di Massimiliano, morto in un altro apparente suicidio pochi mesi prima.
Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 20:55