Latterie Friulane, arrestato
il responsabile acquisti di latte
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Venerdì 6 Giugno 2014
CAMPOFORMIDO (Udine) - Militari del Nas al Consorzio Latterie friulane (Pressphoto Lancia)
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UDINE - Un'operazione dei Carabinieri del Nas di Udine e dei Comandi provinciali di Udine, Trieste e Treviso, con perquisizioni e un arresto, è in corso dalle prime ore di questa mattina nei confronti di allevatori appartenenti al Consorzio Latterie Friulane.

L'inchiesta è relativa alla presunta messa in commercio di latte con valori di aflatossine superiori ai limiti di legge. I militari stanno provvedendo al sequestro di ingenti quantitivi di latte nello stabilimento di Campoformido (Udine).


Agli arresti domiciliari è finito Rino Della Bianca, 60 anni, di Tricesimo (Udine), responsabile dell'approvigionamento del latte per il Consorzio. Altre tredici persone sono state indagate.

Otto perquisizioni hanno interessato locali e persone residenti nelle province di Udine, Treviso e Trieste.


Dall’inchiesta emerge che il latte tossico veniva ugualmente lavorato e che le analisi effettuate nel laboratorio interno del Consorzio Latterie Friulane non veniva comunicato ai veterinari dell’Azienda sanitaria per non paralizzare le aziende agricole. Tutto ciò secondo un meccanismo consolidato e sotto la "regia" di Rino Della Bianca, che ordinava agli autisti di miscelare il latte contaminato da aflatossine con quello sano adulterando così l’intera partita.

I carabinieri del Nas hanno monitorato il periodo che va dal dicembre 2013 all’aprile 2014. L’episodio più clamoroso risale agli inizi di dicembre, quando una partita di 16.468 litri di latte è stata commercializzata nei supermercati e nei panifici del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Si tratta di centinaia di confezioni da un litro e da mezzo litro usate per la colazione, la preparazione di dolci o per per "macchiare" il caffè.

L’inchiesta fa seguito a quella che, esattamente un anno fa, travolse gli allevatori del Cospalat Fvg.

In quell’occasione furono eseguite sette misure cautelari e il leader storico del Cospalat, Renato Zampa, finì in carcere (lo scorso ottobre gli è stato revocato l’obbligo di firma, non deve più sottostare ad alcuna misura); a cinque dei suoi collaboratori furono applicati gli arresti domiciliari e 17 allevatori furono indagati. In quel caso la Procura di Udine aveva contestato l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all'adulterazione di alimenti e al commercio di derrate nocive.

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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