Delitto Sacher/ Si aggrava la posizione
delle 15enni: ora è omicidio volontario

Mercoledì 3 Luglio 2013
Le quindicenni erano accusate in precedenza di omicidio preterintenzionale (foto archivio)
UDINE - cambiata l'accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due quindicenni udinesi indagate per la morte del Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Da omicidio preterintenzionale si passati all'omicidio volontario. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunità nei confronti delle ragazzine. Le due quindicenni dovranno rimanere quindi un altro mese nelle strutture in Veneto e Lombardia dove sono ospitate dall'otto aprile.



L'ordinanza emessa dal gip Laura Raddino è stata eseguita oggi dagli agenti della mobile di Udine diretta dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan. Il pm della procura dei minori di Trieste, Chiara Degrassi, ha chiesto al gip la nuova misura sulla base degli esiti della perizia medico-legale dell'anatomopatologo Carlo Moreschi e degli accertamenti svolti dalla mobile nel corso delle indagini. Secondo quanto si è appreso, una volta che dalla polizia scientifica di Roma giungeranno i risultati degli esami tecnici biologici e sul Dna, le indagini potrebbero essere chiuse.



Si è andato lentamente componendo in tre mesi di indagini il puzzle sull'omicidio del 66enne Mirco Sacher, trovato morto in un campo alla periferia di Udine nel pomeriggio del 7 aprile. Tante piccole tessere investigative che si sono composte fino a indurre Procura e gip dei minori di Trieste a mutare l'accusa rivolta alle ragazzine udinesi: da preterintenzionale a volontario aggravato perché commesso per compiere il reato di furto o rapina dell'auto e del bancomat della vittima. La nuova accusa è stata condivisa dal gip Laura Raddino nell'ordinanza di custodia emessa ieri e notificata oggi, con cui ha disposto per le ragazzine 4 mesi di comunità.



A scatenare la rabbia fu, è scritto nell'ordinanza, la delusione per non essere state accontentate nella loro ennesima richiesta di danaro. Fu dunque solo la loro condotta a portare alla morte l'anziano, secondo il gip, che esclude invece l'ipotesi di un tentativo di violenza sessuale da parte di quest'ultimo. La convinzione è ricavata dall'esito dell'autopsia eseguita dal medico-legale Carlo Moreschi che ha individuato la causa del decesso in «asfissia da strozzamento in soggetto con contemporaneo schiacciamento del torace e dell'addome» e dal quadro indiziario e probatorio raccolto nei mesi di indagini, svolte dalla squadra mobile di Udine diretta dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan. L'azione compiuta dalle quindicenni, per il gip, «ha implicato una particolare forza, determinazione e persistenza», sintomatica della volontà omicidiaria, «perlomeno nella forma del dolo eventuale». Non è ancora perfettamente chiaro chi e perché abbia deciso di recarsi nel campo di via Buttrio quel pomeriggio. Ma «alla luce dei nuovi tasselli» per il gip, «prende ulteriore consistenza l'ipotesi che la presenza delle due minori con Sacher in quel luogo pubblico ed esposto alla vista, sebbene defilato, fosse riconnessa al loro intento di ottenere denaro da quell'uomo anziano che già molte volte le aveva accontentate e che la colluttazione fosse insorta probabilmente a seguito delle aspettative disattese delle due ragazze. Poco plausibile è invece - continua il gip nell' ordinanza - che la vittima stesse tentando di commettere una violenza sessuale nei confronti delle due ragazze».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 21:32
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