L'arresto di Clini: «Fondi "ripuliti"
e consulenze d'oro per la compagna»

Giovedì 29 Maggio 2014 di Valentina Errante
Corrado Clini
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VENEZIA - Lo scudo fiscale, le fiduciarie, gli spalloni e le polizze per reinvestire il denaro. Cos, per il nucleo tributario della Finanza di Ferrara, l’ex ministro Corrado Clini e Augusto Pretner Calore, ingegnere padovano socio dello studio di ingegneria Galli, (entrambi ai domiciliari) avrebbero impiegato il denaro che dal progetto “New Eden”, per la riqualificazione del territorio iracheno, sarebbe finito sui loro conti.

E mentre Clini si difende, rivendicando i suoi 30 anni di onorata carriera, emergono altri elementi sulle indagini romane. Per l’ex ministro, sospeso dall’incarico di dg dell’Ambiente, come annunciato dal ministro Galletti, e la compagna Martina Hauser, a Roma, si ipotizza l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. I pm hanno acquisito la documentazione di tutti i progetti con la firma di Clini. “Donazioni” vere e proprie agli Stati esteri, nelle quali lo studio padovano Galli, come la Hauser, già consulente del ministero, avrebbe avuto sempre un ruolo. Clini si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha consegnato al gip una lettera dichiarando che i soldi erano il compenso per consulenze.

IL RIENTRO DEI SOLDI. Le autorità elvetiche, a gennaio dopo avere sequestrato i conti di Pretner Calore hanno chiesto all’Italia di bloccare i fondi scudati dall’ingegnere nel 2009, confluiti su una fiduciaria a Milano e volati poi “puliti” in Lussemburgo. Clini invece ha ricevuto bonifici per 653mila euro sul suo conto Unicredit. Spiegano i militari: «Per Pretner Calore: rapporto fiduciario del gennaio 2010 tra Ubs fiduciaria spa e Gvm consulting sa di Lugano, relativo alla gestione patrimoniale della polizza assicurativa della Zurich life società di diritto lussemburghese, per un totale di 906mila euro. La polizza è relativa al rimpatrio giuridico di capitali (il cosiddetto scudo fiscale) effettuato da Pretner Calore».

I PARTNER. La Hauser, da ieri assessore dimissionario del comune di Cosenza, per i pm di Roma avrebbe incassato centinaia di migliaia di euro per il rilevamento di “ecological footprinting”, tracce di inquinamento. Un ruolo ancora più importante, però, lo avrebbe svolto lo studio Galli, componente del consorzio “Nature Iraq”, che ha aperto sedi in mezzo mondo e parte attiva anche nel progetto in Montenegro, già sotto accusa. Il pm Alberto Galanti sospetta che ci fosse un “sistema” e ha acquisito la documentazione relativa a tutti i finanziamenti: Sud America, Africa e Asia.

Ultimo aggiornamento: 12:31

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