MESTRE - È arrivato a Mestre da Roma in treno, verso le 22.45 di ieri, ed è sceso con una bandiera tricolore in mano. Poi verso l'una di notte l'arrivo a casa, a Trebaseleghe, in provincia di Padova, dove il sindaco, amici e parenti lo hanno aspettato per festeggiarlo. Gianluca Salviato, il tecnico impiantista di Martellago (Venezia), che abita nel Padovano, a Trebaseleghe, è stato liberato dopo un rapimento durato quasi otto mesi (era stato sequestrato il 22 marzo scorso).
«Sono a casa, viva l'Italia» ha urlato, sventolando il tricolore, scendendo dal treno.
Ha detto poi Salviato: «Devo ringraziare tutti gli uomini della Farnesina e del governo che hanno lavorato per portarmi a casa e che sono stati vicini a tutta la mia famiglia e ai miei parenti. Sono uomini con un cuore grande così. Sono il meglio dell'Italia, mi hanno reso orgoglioso di essere italiano».
«Ho fatto un'unica richiesta - aveva aggiunto Salviato prima di salire in treno - ed è che quando arrivo a casa ci sia il tricolore alla finestra perché sono italiano e debbo molto a questo Paese».
La festa nella notte a Trebaseleghe