Grandi Navi, Celentano choc: «Anche
i sassi maledicono Zaia e Costa»

Martedì 6 Agosto 2013 di Giorgio Scura
Adriano Celentano e il passaggio di una nave da crociera da San Marco
VENEZIA - Adriano Celentano contro le Grandi Navi nel bacino di San Marco. Il Ragazzo della Via Gluck, dalle colonne del Fatto, butta gi una lunghissima invettiva contro quelli che secondo lui sono i responsabili dello sfascio di Venezia, Il governatore del Veneto Luca Zaia e l'ex sindaco Paolo Costa, ora presidente dell'Autorit portuale.



I bestioni mostruosi di Venezia.
Il pezzo di Celentano, che a onor del vero e della prosa non brilla per linearità e scorrevolezza, si scaglia contro le Grandi Navi che passano per il bacino di San Marco: «Bestioni alti come un palazzo di 20 piani che pesano 132mila tonnellate. I veneziani dicono che ogni volta che uno di quesi mostri attraversa la Laguna si svuota il sifone del water. Gli esperti affermano che le dimensioni abnormi di questi palazzi galleggianti stanno aggravando il processo erosivo della natura».



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Gli effetti sulla Laguna. Celentano poi si butta su un'analisi idrogeologica scendendo nei dettagli degli effetti del passaggio delle Grandi Navi: «Sta aggravando il processo EROSIVO (Celentano lo scrive in tutto maiuscolo, ndr) della Laguna. Ciò significa che ad ogni loro passaggio una massa enorme di FANGO (sic), che è poi in fondo alla Laguna, viene messa in sospensione e, perdendo la sua struttura colloidale, è destinata, a causa delle correnti, a uscire dalla Laguna. E a non tornare mai più».



Il giallo del tweet sull'inchino della Carnival. Qui Celentano prova a fare il cronista, dando una precisissima versione del passaggio sabato 27 luglio a due passi dalla riva dell'enorme Carnival Sunshine: «La nave ha voluto fare l'inchino a Micky Arison, presidente della Carnival Corporation che nel frattempo, mentre il mostro si avvicinava a soli 20 metri dalle fondamenta, non ha resistito alla tentazione di mandare una foto raffigurante il passaggio della sua creatura» dal suo profilo Twitter.



«Gli assassini di Venezia». Qui Celentano va giù pesante: «I responsabili di questo lento e inesorabile ASSASSINIO (sic) perpetrato alla città di Venezia sono prima di tutti Luca Zaia, presidente della Regione veneta, e l'ex sindaco Paolo Costa, ora Presidente delle autorità portuali che, pur di non rinunciare a sfasciare del tutto Venezia, vorrebbe addirittura escavare il fondo di uno dei canali circostanti. È questa la nuova Lega di Maroni?».



Il video di Celentano contro le Grandi Navi: "Ti fai del male"







Il “consiglio ai ministri”.
Ce n'è per tutti, anche per i ministri di Infrastrutture e Ambiente, Lupi e Orlando: «Se per caso non siete in grado di fermare questo SACRILEGIO UMANITARIO (sic), ditelo a qualcuno che vi aiuti prima che il governo cada, perché quelli che verranno dopo di voi, potrebbero essere peggio di voi. Le plateali gesta della Carnival Sunshine non sono altro che le prove generali di un imminente DISASTRO che potrebbe abbattersi sulla città più bella del mondo dove persino le pietre non ne possono più».



I sindaci la minaccia più grande. L'affondo di Celentano finisce scagliandosi contro i sindaci che si sono succeduti all'ombra di San Marco: «Sono loro la minaccia più grande e insidiosa, capaci di strangolare non soltanto i sospiri del leggendario Ponte, ma di tutto ciò che dalla natura si respira: ora con la pubblicità degli stilisti in Piazza San Marco, ora con giganteschi cartelloni raffiguranti auto che oscurarono per mesi il Ponte dei Sospiri, ora, peggio ancora, dai folli architetti che propongono torri velenose alte 250 metri all'insegna del più basso e becero consumismo».



Celentano era intervenuto sull'argomento Grandi navi anche poco prima delle elezioni in una canzone in cui diceva: "Fino a quando il Comune di Venezia/non fermerà quei mostri che galleggiano giganteschi/orribili navi che sembrano palazzi/che devastano la laguna/I politici non si accorgono/che quando la bellezza morirà/loro saranno i primi a sprofondare".
Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 13:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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