VENEZIA - La nave di Greenpeace Rainbow Warrior, impegnata nel tour «Non è un Paese per fossili», ha fatto stamattina tappa a Venezia nell'ambito della campagna ambientalista sulle energie alternative.
La nave di Greenpeace ha attraversato il Canale della Giudecca, passando di fronte a Piazza San Marco e all'Isola di San Giorgio, mostrando ai veneziani e alle centinata di turisti presenti sin dal primo mattino due banner con scritto «Save the climate - There is no Planet B» e «Il futuro è rinnovabile».
«Le conseguenze del riscaldamento globale sono evidenti da anni in tutto il pianeta - ha detto Luca Iacoboni responsabile Campagna energia e clima di Greenpeace Italia - e proprio Venezia è uno dei luoghi maggiormente in pericolo in Italia». «Non dimentichiamo inoltre - ha aggiunto - che i cambiamenti climatici sono anche un enorme costo per la società e i cittadini, si pensi a quanti milioni di euro si spendono ogni anno per mettere in campo politiche di mitigazione e adattamento».
Ultimo aggiornamento: 21:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA La nave di Greenpeace ha attraversato il Canale della Giudecca, passando di fronte a Piazza San Marco e all'Isola di San Giorgio, mostrando ai veneziani e alle centinata di turisti presenti sin dal primo mattino due banner con scritto «Save the climate - There is no Planet B» e «Il futuro è rinnovabile».
«Le conseguenze del riscaldamento globale sono evidenti da anni in tutto il pianeta - ha detto Luca Iacoboni responsabile Campagna energia e clima di Greenpeace Italia - e proprio Venezia è uno dei luoghi maggiormente in pericolo in Italia». «Non dimentichiamo inoltre - ha aggiunto - che i cambiamenti climatici sono anche un enorme costo per la società e i cittadini, si pensi a quanti milioni di euro si spendono ogni anno per mettere in campo politiche di mitigazione e adattamento».
Per Greenpeace, proprio i combustibili fossili sono, insieme alla deforestazione, la principale causa del riscaldamento globale.