Ponte di Calatrava, l'allarme dell'esperto:
«Mettere dei tiranti prima che collassi»

Martedì 9 Ottobre 2012
Il ponte della Costituzione (foto archivio)
VENEZIA - Un ponte che non trova mai pace, quello di Calatrava, da sempre oggetto di polemiche. L'ultima stoccata all'opera arriva dall'architetto Fernando De Simone, specializzato in costruzioni sotterranee, sottomarine, ingegneria sismica e trasporti, che interviene sui cedimenti registrati alla base del ponte della Costituzione, a Venezia.



«Se non vengono rapidamente bloccati i lavori di scavo e le spalle del ponte con dei tiranti sotto l'alveo i problemi saranno presto di gran lunga maggiori. Il ponte della Costituzione progettato da Santiago Calatrava ha l'arcata con un'inclinazione del 5,2%, troppo bassa per il terreno "molle" veneziano - dichiara l'esperto - il manufatto sarebbe stato più idoneo se costruito in una zona con terreno roccioso».



Secondo De Simone, «le spinte orizzontali sulle fondazioni, troppo sollecitate, sono sproporzionate per quel tipo di suolo, che non riesce a contenerle e così l'incessante divaricamento delle rive obbliga i tecnici del Comune ad una costante e gravosa manutenzione».



«I dubbi di natura statica restano - prosegue - è vero che lo slittamento sotto i 50 millimetri può essere corretto dai martinetti idraulici, ma non alla velocità della luce. E se i sensori segnalassero un cedimento improvviso? Non è meglio, prima che sia troppo tardi, provvedere rapidamente a bloccare gli spostamenti del ponte, collegando le spalle con dei tiranti sotto l'alveo?». Inoltre, «dopo la costruzione, proprio di fronte al ponte, delle fondazioni del parcheggio sotterraneo dell'albergo Santa Chiara, c'è il pericolo di generare delle spinte asimmetriche che, se non ben controllate, innescherebbero un principio di rotazione con un rischioso sbilanciamento della vicina spalla dell'opera di Calatrava».
Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 19:11

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