Caos Campiello, scelto Diamanti
L'ira di Odifreddi: «Toccava a me»

Venerdì 30 Gennaio 2015 di Sergio Frigo
Ilvo Diamanti e Piergiorgio Odifreddi
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VENEZIA - Ilvo Diamanti presidente della giuria del Premio Campiello. Una scelta di alto profilo, capace di... far dimenticare Odifreddi: questo si proponevano gli industriali veneti con la nomina del sociologo vicentino, dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi da alcuni giurati (Philippe Daverio, Riccardo Calimani) per l’indicazione a quell’incarico del noto matematico, considerato troppo critico con Israele e... troppo ateo. «Ilvo Diamanti è uno degli intellettuali italiani più autorevoli - afferma Roberto Zuccato, presidente della Fondazione Campiello e di Confindustria Veneto - Siamo certi che saprà coordinare con autorevolezza e rigore i lavori della giuria nel delicato compito di selezionare le cinque opere finaliste».



Peccato che i contendenti non abbiano alcuna intenzione di abbassare le armi, a partire dallo stesso Odifreddi, che pubblica sul suo sito una lettera in cui il presidente del Comitato di Gestione del Premio Pietro Luxardo in data 4 dicembre gli avanzava la proposta di presiedere la Giuria: «Mi sembra se non altro strano che Confindustria Veneto di fronte a due giurati contrari abbia abbassato le ali», dichiara all'ANSA. «Ilvo Diamanti è nato a Cuneo come me - aggiunge il presidente mancato - scrive su Repubblica come me, è un professore universitario come me a differenza di Philippe Daverio che non ha neppure una laurea. Sono contento per me, ma non per Diamanti, perché con quei tipini che ci sono al premio chissà cosa succede (...) I premi letterari sono covi di vipere».



Non manca naturalmente la controreplica di Daverio, che spiega di non aver «niente di personale contro Odifreddi che mi sta molto simpatico», ma ribadische che «le sue posizioni estreme sulle questioni mediorientali e sull'ateismo mi sembrano in questo momento difficilmente combinabili con la neutralità del Premio Campiello».



Alla fine è costretto a intervenire nuovamente il presidente Zuccato, ribadendo che la nomina del presidente della Giuria spetta al presidente della Fondazione Il Campiello, cioè lui stesso, e derubricando (si immagina con qualche mal di pancia interno) la lettera del collega Luxardo a Odifreddi a una mera richiesta di disponibilità fra«una ristretta rosa di autorevoli personalità», a cui si è ritenuto «nell'intento di rispettare le varie sensibilità», di non dare seguito.



Intanto in Giuria, da cui si è dimessa la presidente emerita della Crusca Nicoletta Maraschio, entrano Federico Bertoni, docente di critica letteraria, e Chiara Fenoglio, studiosa di letteratura italiana.

Selezioni il 29 maggio a Padova, finale il 12 settembre a Venezia.
Ultimo aggiornamento: 10:12

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