VENEZIA - Mazzacurati si è inventato tutto. Si potrebbe sintetizzare così la linea difensiva che il sindaco (sospeso) di Venezia, Giorgio Orsoni, ha sostenuto questa mattina nell’aula bunker di Mestre, nel corso dell’interrogatorio fissato davanti al giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza che ha disposto nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari in relazione ad un presunto finanziamento illecito riferito alla campagna elettorale del 2010.
Il suo difensore, l’avvocato e presidente dell’Ordine, Daniele Grasso, riferisce che Orsoni è tranquillo e sereno, ma anche determinato e battagliero come suo carattere: «Ha studiato gli atti ed è pronto a difendersi - spiega il legale - È sicuro di poter dimostrare la sua non responsabilità negli episodi che gli vengono contestati».
L'interrogatorio è iniziato stamattina intorno alle 8.30, davanti al gip Alberto Scaramuzza: dopo 45 minuti il sindaco è uscito dall'aula bunker.
«Sono state una serie di dichiarazioni spontanee molto lucide - ha detto l'avvocato di fiducia, Daniele Grasso - con le quali si è dichiarato estraneo ai fatti».
«Sono fiducioso, spero in una soluzione della vicenda giudiziaria in tempi rapidi - continua Daniele Grasso - .Ci sono state una serie di dichiarazioni molto lucide, tranquille e serene con le quali ha affermato che non riconosce alcun addebito di responsabilità e proponendosi di dimostrarlo attraverso una fase di indagini difensive e di integrazioni della documentazione della Procura».
«Siamo certi che con il ricorso al Tribunale del riesame - ha aggiunto Grasso - entro una ventina di giorni al massimo, l'arresto sarà revocato.
Grasso ha poi affermato che trova improprio l'inserimento di Orsoni «nel contesto di questa indagine». «Poteva essere evitato - ha rilevato - perché la sua posizione va letta in modo diverso, soprattutto perché non ha nessun rapporto con gli altri capi di imputazione rispetto ad altri dell'inchiesta».
«Il sindaco è molto provato - ha concluso Grasso - come uomo delle istituzioni sta soffrendo tanto quanto soffre dal punto di vista umano».