Motori "truccati" in laguna: sono
già due gli indagati

Venerdì 18 Aprile 2014
Taxi acquei (archivio)
VENEZIA - Sono due gli indagati nell'inchiesta condotta dalla Capitaneria di porto sui motori sovrapotenziati installati su numerosi taxi acquei in servizio a Venezia. Si tratta del responsabile di una società di Monopoli, in Puglia, importatore per l’Italia dei motori Hyundai ritenuti irregolari, e del responsabile della MotorDiesel di Portogruaro, la ditta che riforniva i cantieri lagunari.



Il sostituto procuratore Francesca Crupi ipotizza nei loro confronti il reato di uso di atto falso in relazione ai certificati che attestano una potenza pari a 74 kw (il massimo consentito dal regolamento comunale in laguna) nettamente inferiore a quella effettiva che, secondo l’accusa, sarebbe di 180 kw.



Nei giorni scorsi sono iniziate le prove dei motori e delle schede elettroniche per verificare se sono realmente più potenti di quanto dichiarato, ma anche per scoprire se siano stati eventualmente manopoliati e, in caso affermativo, da chi. Nessuno dei taxisti interessato dai 40 sequestri dello scorso marzo è indagato.



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Ultimo aggiornamento: 21:07
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