Depressione in aumento, in Veneto
1 decesso su 100 per gesti estremi

Mercoledì 5 Novembre 2014
Depressione in aumento, in Veneto 1 decesso su 100 per gesti estremi
VERONA - Oltre 100 esperti tra psichiatri, psicologi, neurologi e genetisti provenienti da importanti atenei hanno aperto oggi a Quinto di Valpantena (Verona) un confronto sulla personalizzazione dei trattamenti delle psicosi e delle depressioni maggiori.



Secondo i dati raccolti dalla Casa di Cura Villa Santa Chiara, nell’ultimo anno i casi di depressione, anche grave, che paralizza la vita di chi ne soffre sono aumentati. «La particolarità della depressione dovuta alla crisi economica – spiega il dott. Marco Bortolomasi, primario Casa di Cura Villa Santa Chiara – è che colpisce maggiormente gli uomini, in quanto nella maggior parte dei casi sono i capofamiglia. Da qui nasce la frustrazione di non riuscire a provvedere a moglie e figli come un tempo.



Ma al di là di questa distinzione – continua Bortolomasi - la depressione da crisi colpisce in modo trasversale: dall’imprenditore al pensionato, dalla casalinga all’operaio».



Stilando una classifica, le cause più frequenti delle depressioni sono: il lutto, la rottura affettiva, la perdita del lavoro e la mancanza di risorse e poi ci sono le cosiddette depressioni endogene, ovvero non conseguenti ad un evento, ma depressioni su basi biologiche. L'incidenza, nell’arco di una vita, della depressione nei Paesi occidentali, Italia compresa, va dal 12 al 20%. Solo un terzo dei pazienti risponde al primo antidepressivo. La maggior parte dei pazienti ha bisogno di diverse cure per raggiungere la remissione.



Anche la psichiatria, come altre aree mediche, si sta orientando sulla strada della terapia personalizzata aperta da tempo e che rappresenta una frontiera.

Al momento è ancora un’area sperimentale.

Per molti pazienti con depressione maggiore, le terapie psichiatriche non sono efficaci. Oltre il 25% non risponde al trattamento con antidepressivi.

Una realtà che impone una diagnosi precisa come punto di partenza e un’accelerazione nel trovare la terapia giusta.



Studi condotti da molti istituti di ricerca hanno trovato che un prelievo del sangue può aiutare lo psichiatra a personalizzare la terapia contro la depressione prevedendo l'efficacia di certi trattamenti piuttosto che altri sul singolo paziente. Col prelievo si possono intercettare dei biomarcatori che influenzano la risposta ai farmaci e anche alle terapie non farmacologiche, come ad esempio la psicoterapia.



È solo l'inizio, ma la scoperta, se confermata, non sarebbe di poco conto perché oggi la terapia contro la depressione può rappresentare un vero e proprio calvario per il soggetto depresso, in quanto i farmaci impiegano alcune settimane a fare effetto e spesso passano mesi di sofferenze prima di arrivare al medicinale giusto per un determinato paziente. La depressione nei pazienti farmaco resistenti aumenta il rischio di suicidio.



Dati suicidi in Veneto. Secondo i dati di Euregenas, progetto europeo per la prevenzione del suicidio, in Veneto ci sono circa un suicidio ogni cento decessi l'anno. Il tasso di suicidio è quindici volte superiore al tasso di omicidio. La metà dei casi di suicidio si verifica oltre i 52 anni (51 anni di età per gli uomini, 54 per le donne). Inoltre, la percentuale più impressionante è che il 10,2% dei decessi della popolazione più giovane (20-39 anni) è dovuta al suicidio.



Nel totale dei suicidi per tre quarti (76%) la vittima è uomo e questo tasso aumenta drasticamente tra le persone più giovani e i più anziani.
Ultimo aggiornamento: 19:32