VICENZA - Infortunio mortale sul lavoro, ieri mattina, poco dopo le 10, alle Acciaierie Valbruna di Vicenza. Un uomo di 87 anni, Valerio Sardo, residente in città, è stato travolto da un muletto nel deposito rottami dell'azienda. A dare l'allarme i colleghi di lavoro. Inutile l'intervento dell'ambulanza del Suem 118: i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'anziano. Sul posto anche i tecnici dello Spisal dell'Ulss 6 e una pattuglia della Polizia.
Valerio Sardo alla Valbruna aveva lavorato una vita, ed anche una volta in pensione non aveva voluto smettere di prestare la sua opera. Le conoscenze acquisite, il fatto di essere in buona salute e i buoni rapporti con l'azienda gli avevano fatto ottenere un contratto di collaborazione. La sua specialità era la classificazione dei metalli. Il parco rottami lo conosceva come le sue tasche. Generalmente ci passava mezza giornata: una maniera per sentirsi ancora utile e in più arrotondava la pensione.
Ieri mattina però qualcosa è andato storto: un muletto in movimento lo ha schiacciato. La ricostruzione è al vaglio dei tecnici dello Spisal. Secondo le prime testimonianze, l'infortunio è avvenuto sul percorso esterno antistante il deposito rottami. Un carrellista, addetto al trasporto con il carrello elevatore, non si sarebbe accorto della presenza dell'87enne.
In seguito alla disgrazia le rappresentative sindacali hanno deciso di bloccare la produzione. «A fronte di questa tragedia - si legge nel comunicato diffuso - le Rsu assieme alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil hanno deciso di bloccare lo stabilimento fino a domani. Ad aggravare la situazione il fatto che solo 9 mesi fa un altro operaio è morto nella stessa fabbrica». Allora toccò ad un dipendente di una ditta esterna, schiacciato da una grossa pala meccanica, condotta da un collega, che stava procedendo in retromarcia all'interno del deposito scorie dell'acciaieria.
Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 13:06
Valerio Sardo alla Valbruna aveva lavorato una vita, ed anche una volta in pensione non aveva voluto smettere di prestare la sua opera. Le conoscenze acquisite, il fatto di essere in buona salute e i buoni rapporti con l'azienda gli avevano fatto ottenere un contratto di collaborazione. La sua specialità era la classificazione dei metalli. Il parco rottami lo conosceva come le sue tasche. Generalmente ci passava mezza giornata: una maniera per sentirsi ancora utile e in più arrotondava la pensione.
Ieri mattina però qualcosa è andato storto: un muletto in movimento lo ha schiacciato. La ricostruzione è al vaglio dei tecnici dello Spisal. Secondo le prime testimonianze, l'infortunio è avvenuto sul percorso esterno antistante il deposito rottami. Un carrellista, addetto al trasporto con il carrello elevatore, non si sarebbe accorto della presenza dell'87enne.
In seguito alla disgrazia le rappresentative sindacali hanno deciso di bloccare la produzione. «A fronte di questa tragedia - si legge nel comunicato diffuso - le Rsu assieme alle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil hanno deciso di bloccare lo stabilimento fino a domani. Ad aggravare la situazione il fatto che solo 9 mesi fa un altro operaio è morto nella stessa fabbrica». Allora toccò ad un dipendente di una ditta esterna, schiacciato da una grossa pala meccanica, condotta da un collega, che stava procedendo in retromarcia all'interno del deposito scorie dell'acciaieria.
