BELLUNO - Scongiurati i tagli drastici, si pensa al cambiamento: le Acli studiano come stare al passo con i tempi. Il consueto incontro di fine anno delle Acli provinciali ha segnato un sospiro di sollievo: i tagli previsti dal Governo per i Patronati sono stati ridimensionati e soprattutto alleviati. Ma ha anche fissato gli obiettivi per il futuro.
«I tempi sono nuovi e richiedono un cambio di mentalità, sia dei nostri operatori che di tutti i volontari - ha esordito il presidente provinciale Fiorenzo De Col -. Questo è necessario per essere all'altezza dei cambiamenti imposti della legge nazionale che però possono essere un'occasione positiva per un nuovo slancio, senza naturalmente perdere di vista i valori e le fedeltà che da sempre contraddistinguono la nostra associazione».
Il presidente regionale e membro del consiglio nazionale Acli Andrea Luzi ha spiegato l'andamento della riforma dei patronati: «I gravi tagli ai Patronati che erano stati prospettati si sono ridimensionati da 150 a 35 milioni di euro. Anche il meccanismo di finanziamento di questi enti, che deriva da un fondo degli stessi lavoratori, è rimasto in sostanza inalterato e non pesantemente ridotto come sembrava in un primo momento.
Questo grazie all'azione delle Acli e degli altri patronati che hanno saputo fare rete a livello nazionale, scongiurando l'enorme rischio di far sparire un servizio che è unico al mondo». Cambiamenti in vista anche al Caf: «I servizi tradizionali per come li conoscevamo non esistono più - ha detto il vice presidente provinciale Tomaso Zampieri -.
La cosa però può essere vista anche come una sfida per dimostrare il nostro valore aggiunto, facendo valere l'identità delle Acli».
Damiano Tormen
«I tempi sono nuovi e richiedono un cambio di mentalità, sia dei nostri operatori che di tutti i volontari - ha esordito il presidente provinciale Fiorenzo De Col -. Questo è necessario per essere all'altezza dei cambiamenti imposti della legge nazionale che però possono essere un'occasione positiva per un nuovo slancio, senza naturalmente perdere di vista i valori e le fedeltà che da sempre contraddistinguono la nostra associazione».
Il presidente regionale e membro del consiglio nazionale Acli Andrea Luzi ha spiegato l'andamento della riforma dei patronati: «I gravi tagli ai Patronati che erano stati prospettati si sono ridimensionati da 150 a 35 milioni di euro. Anche il meccanismo di finanziamento di questi enti, che deriva da un fondo degli stessi lavoratori, è rimasto in sostanza inalterato e non pesantemente ridotto come sembrava in un primo momento.
Questo grazie all'azione delle Acli e degli altri patronati che hanno saputo fare rete a livello nazionale, scongiurando l'enorme rischio di far sparire un servizio che è unico al mondo». Cambiamenti in vista anche al Caf: «I servizi tradizionali per come li conoscevamo non esistono più - ha detto il vice presidente provinciale Tomaso Zampieri -.
La cosa però può essere vista anche come una sfida per dimostrare il nostro valore aggiunto, facendo valere l'identità delle Acli».
Damiano Tormen