Caos Dolomitibus: i 13 indagati

Venerdì 28 Novembre 2014
Ci sarebbero anche pezzi da novanta tra i 13 indagati nell'inchiesta Dolomitibus. Dalle officine ai piani alti dell'azienda, la lista consegnata ieri dalla Digos scatena l'ennesimo terremoto nella società di trasporto pubblico locale. Coinvolti nel sabotaggio che la mattina del 24 gennaio scorso mandò in tilt il trasporto pubblico locale lasciando a piedi migliaia di utenti tra lavoratori e studenti, ci sarebbero infatti la responsabile amministrativa Emanuela Casellato, la responsabile dell'ufficio progetti europei Michela Sponga, quello del settore impianti e sicurezza Fulvio Calesso e il suo braccio destro Andrea De Bona. Ma anche gli addetti al movimento Luigi Collet e Celeste Capraro, le Rsu Cgil Giuseppe Sacchet e Fabio Mosca, entrambi autisti, il responsabile Cgil per l'officina Stefano Sacchet, gli operai dell'officina Damiano Del Monego, Maicol Tramontin e Michele Tormen, oltre a Michele Colotto autista ma che al tempo ricopriva il ruolo di garagista. Un malcontento diffuso che avrebbe messo d'accordo diversi piani dell'azienda quello contro gli allora potenziali acquirenti delle quote lasciate sul piatto da Ratp Dev, quindi, sfociato in quella mattina di gennaio nell'estrema protesta del taglio delle gomme alla corriera nera parcheggiata davanti al cancello d'uscita del deposito di via Col Da Ren, a impedire l'entrata in servizio di tutti gli altri mezzi.
La Digos ha varcato la porta della sede ieri pomeriggio per consegnare l'avviso di garanzia ai dipendenti iscritti nel registro, identificati dalla polizia grazie alla videosorveglianza dell'area e fatti riunire per l'occasione. Su loro pendono le ipotesi di danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio, violenza privata (ai colleghi) e furto aggravato.
Il Comune potrebbe decidere di costituirsi parte civile qualora si vada a un rinvio a giudizio e il Consiglio d'amministrazione della società, da parte sua, potrebbe prendere in considerazione diverse ipotesi sul futuro dei lavoratori. Li potrebbe sospendere cautelativamente fino alla fine dei processi o potrebbe a sua volta costituirsi parte civile, richiedendo i danni ed eventualmente contrattando poi l'uscita dall'azienda.

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