Ennio Vigne al Consorzio Bim

Venerdì 19 Settembre 2014
Alternanza all'ennesima potenza. Ovvero come ti "diviso" le cariche. Fatta per Daniela Larese Filon a Palazzo Piloni, il Centrosinistra cederà il passo al Centrodestra per il Consorzio Bim. Sembra scontato l'accordo tra Pd, Forza Italia e la galassia del Centrodestra. Più che la convergenza poterono le larghe intese (se così si vogliono chiamare) e le larghe pretese: il Pd si prenda pure Palazzo Piloni, ma la presidenza del Bim andrà al Centrodestra. Molto probabilmente a Ennio Vigne. Che il sindaco di Santa Giustina guardi con interesse all'ente di via Masi Simonetti non è una novità. Ma l'indizio chiave pare essere la sua assenza nel novero dei dieci consiglieri candidati per la Provincia. Un'assenza a dir poco strategica, se verrà confermato che la Destra Piave non avrà nessun rappresentante in seno al consiglio di Palazzo Piloni. E visto che l'equilibrio interno al nuovo ente dovrà essere cercato con la partecipazione di forze afferenti alle diverse appartenenze politiche, l'assenza di Vigne (unico nome spendibile per il Centrodestra in Destra Piave) e della Destra Piave diventa altisonante.
Il profilo del consiglio è quasi tracciato. Quattro membri per la parte alta della provincia e sei per la parte bassa. Leandro Grones (Livinallongo) e Silvia Tormen (Taibon) rappresenteranno l'Agordino; Pierluigi Svaluto Ferro (Perarolo) e Roberto Padrin (Longarone) completeranno le caselle per Cadore e Longaronese-Zoldano. Per l'Alpago si fa il nome di Oscar Facchin (Tambre), mentre per il Basso Feltrino è in pole position Amalia Serenella Bogana (Alano). Saltata la Destra Piave, la Valbelluna proporrà Paolo Vendramini (Ponte nelle Alpi) e Armando Vello (Lentiai). Feltre dovrebbe essere rappresentata dal consigliere Ezio Lise, mentre a Belluno è stata avanzata la candidatura di Fabio Rufus Bristot, nome scottante visto che Bristot è stato tra i sostenitori della lista alternativa di Alessandra Buzzo.
Quanto alle alternative, pare che il Bard stia costruendo una lista alternativa. Acefala, ovvero senza il candidato presidente, giusto per portare a Palazzo Piloni un consigliere.

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