Il Cadore si stringe attorno a Mary

Sabato 19 Aprile 2014
Nessuna camera ardente, per William Tracanna, alla caserma Salsa. La salma già ieri mattina dall'obitorio dell'ospedale San Martino ha preso la direzione di Turrivalignani, il piccolo paese aggrappato alla Majella dove ad attendere il primo caporal maggiore c'era l'intera comunità abruzzese che si è stretta intorno alla mamma, ai nonni e alla morosa Maria Luisa. E nessuna autopsia per l'alpino del Settimo Reggimento. Non ne ha ravveduto la necessità il sostituto procuratore Simone Marcon che ha, quindi, concesso il nulla osta alla sepoltura.
Intanto continuano le indagini dei carabinieri: c'è da stabilire ancora la dinamica dell'incidente che, giovedì alle 11.40, è costata la vita al ventottenne alpino della 125esima compagnia durante la discesa dallo Spiz di Vedana. Quel che si sa è che al momento non vi è nessun indagato per omicidio colposo. La procura, peraltro, sta ancora valutando le diverse posizioni al fine di individuare eventuali responsabilità. Il mitragliere William Tracanna - che i commilitoni nelle sue due missioni di pace in Afghanistan ricordano come persona stupenda, educato e sempre disponibile - è caduto mentre scendeva lungo l'impervio sentiero della «via normale» dello Spiz Vedana, in Comune di Sospirolo. Un volo di 150 metri che non ha lasciato scampo. Inutilmente tre compagni si sono precipitati nel soccorrerlo: gli operatori del soccorso alpino e il medico arrivato con l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Anche la comunità del Cadore, seppur indirettamente, è partecipe al lutto per la morte di William.
La fidanzata del primo caporal maggiore, infatti, è Maria Luisa Cravagna, tecnico radiologo che abita a Tai. Il nonno, poi, è personaggio noto in paese. Giovanni Cravagna, negli anni Sessanta, era stato infatti assessore al Comune di Pieve di Cadore. Un grande maestro falegname: «Artigiano ed amministratore che si dedicò con generosità agli altri, lavorando sodo per la sua comunità», ne fa il ritratto Antonia Ciotti, sindaco di Pieve. Che descrive pure Maria Luisa, esprimendo cordoglio e tutta la sua vicinanza: «È una ragazza dolcissima ed affettuosa, dalle profonde qualità umane». Maria Antonia Ciotti ha tentato ieri pomeriggio di contattarla telefonicamente: «Sono avvilita per lei e per la sua famiglia, spero che trovi la forza per superare il dolore nei ricordi dei momenti belli trascorsi con il suo alpino».
Con gli alpini Pieve e tutto il Cadore, si sa, hanno un legame ancestrale. «Noi abbiamo gli alpini di ieri e di oggi nel cuore».
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