Lettera di minacce al caporegola

Lunedì 26 Gennaio 2015
Apre la cassetta delle lettere e vi trova una missiva anonima dal contenuto intimidatorio e con pesanti minacce. Il bersaglio nei giorni scorsi è stato il marigo della Magnifica Regola di Villagrande di Auronzo, Giuseppe Pais Golin. Dopo la lettera intimidatoria si è rivolto immediatamente ai carabinieri della locale stazione per sporgere formale denuncia e che ha reso edotti del fatto i colleghi della commissione amministrativa. Di qui l'avvio delle indagini per scovare l'anonimo autore delle intimidazioni.
La sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon, venuta a conoscenza delle minacce rivolte a Giuseppe Pais Golin si è detta esterrefatta e profondamente addolorata. Ha subito manifestato tutta la sua solidarietà nei confronti del marigo. «Fino a che ci sono lettere di critiche, fors'anche di spiacevoli insulti - ha affermato in sostanza la prima cittadina auronzana - ci possono stare, ma che si minacci l'incolumità di una persona, dei suoi cari o del suo patrimonio è inaccettabile».
Già in passato, nel febbraio del 1985, quand'era assessore all'urbanistica nel municipio della Val d'Ansiei, Giuseppe Pais Golin era stato oggetto di sinistri avvertimenti, purtroppo concretizzatisi con l'incendio del magazzino nei pressi del suo laboratorio di falegnameria. Allora l'intero frutto di mesi di lavoro era andato completamente distrutto, senza considerare il pericolo corso per l'incolumità sua e della famiglia.
È un incubo dunque che si ripresenta e che inevitabilmente può condizionare pesantemente l'attività amministrativa dell'ente regoliero auronzano. Ente che già in passato era stato oggetto di un attacco.
All'inizio degli anni Duemila era stata recapitata nella sede dell'istituto, ospitata nell'ex canonica di Piazza S. Giustina, una lettera anonima contente della polvere scura. Allora, dopo l'attentato alle Torri Gemelle di New York, dominava la paura delle missive "all'antrace", per cui era stato tutto immediatamente sigillato, compresi gli uffici del distretto sanitario anch'essi ospitati nel medesimo edificio. A seguito delle analisi emerse che quella polvere era della semplice cenere: insomma uno scherzo di cattivo gusto.
Ma è ancor più vivo il ricordo del grave attentato incendiario messo in atto nella notte fra il 30 e 31 gennaio del 2010 al box-garage dell'allora assessore, Vittorio Dorigo, che aveva visto distrutta la propria auto e il materiale depositato nella rimessa. Tutti questi casi sono rimasti senza un colpevole.

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