No Tav: bellunese condannato

Giovedì 29 Gennaio 2015
C'è anche un bellunese tra i condannati del maxi processo No Tav. Alvise Gris, 26 anni, è stato condannato a 3 anni e 9 mesi. L'accusa aveva chiesto un mese in più.
Gris è uno fra i 47 condannati l'altro giorno dal tribunale di Torino per gli assalti al cantiere Tav del 27 giugno e 3 luglio 2011. Il giovane era stato fotografato nel cantiere di Chiomonte, in Val di Susa, mentre a volto scoperto lanciava un sasso.
Cinquantatré in tutto gli imputati del processo, durato due anni, accusati a vario titolo di lesioni, danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale. Dopo la lettura della sentenza gli attivisti del movimento No Tav hanno letto dichiarazioni spontanee e intonato Bella Ciao.
Oltre 142mila euro la provvisionale che i condannati dovranno versare alle parti civili: poliziotti feriti, Sindacato autonomo i polizia (Sap), ministero dell'Interno e quello della Difesa.
Alvise Gris, che fa parte del gruppo bellunese del Bl.itz, è noto alle forze dell'ordine anche come attivista del collettivo studentesco bolognese SaDir e del centro sociale Làbas.
Alvise era stato identificato tramite le foto e i video girati in zona mentre lanciava una pietra in direzione dei poliziotti il 3 luglio 2011 alle 12.10. Il giovane bellunese indossava un giubbotto azzurro, pantaloni verdi, uno zaino, la kefiah e un guanto nero sulla mano destra.
Nel corso dell'inchiesta Gris aveva subito una perquisizione ed era stato destinatario di una misura cautelare.
L'obbligo di dimora, inizialmente stabilito per il comune di Belluno, era stato in seguito trasferito dal gip a Bologna per le esigenze di studio del giovane.
Fra gli imputati del maxi processo c'erano altri veneti. Il milanese Stefano Latino, 22 anni, nato a Conegliano, in provincia di Treviso, e il veronese Zeno Rocca, 24 anni, che era stato arrestato. Entrambi sono stati condannati a 3 anni e 9 mesi, come Gris. Anche per loro il pubblico ministero aveva chiesto 3 anni e 10 mesi.

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