Poca manutenzione: mancano i soldi

Domenica 31 Agosto 2014
Sfalci infuocati. Siepi e prati non curati incendiano il clima in maggioranza, dopo le accuse mosse dal consigliere Fabio Bristot detto Rufus, ieri la risposta di sindaco e assessore. Non sono cinquanta centimetri di erba in più e qualche albero non potato, la questione lanciata dall'esponente di Insieme per Belluno si allarga ad una visione generale del territorio, in stato di degrado per incuria. Osservazioni senza peli sulla lingua, quelle di Bristot a cui ieri sono seguiti i chiarimenti dell'assessore Luca Salti e del sindaco Massaro, affidati al popolo di face con un commento pubblico. Concedendo come legittimo il fastidio di non vedere più il territorio curato come un tempo, Salti si lancia in una spiegazione fatta di numeri e dati. Le cause dell'incuria sarebbero sostanzialmente di natura amministrativo gestionale e biologico climatica. In pratica, si ragiona sempre con il segno meno in quanto a risorse e personale a disposizione mentre il clima è impazzito e la vegetazione si appropria sempre di più della città. «Gli importi a disposizione dell'amministrazione - spiega Salti - sono scesi dai 250mila di quattro anni fa ai 180mila attuali. I prezzi per eseguire queste lavorazioni sono invece aumentati moltissimo causa caro prezzi, benzina, trasporti, costi, smaltimenti. Effetto: riduzione di almeno il 30% dell'efficacia operativa sul patrimonio del verde pubblico! Quest'ultimo, inoltre, ogni anno aumenta per nuove acquisizioni. Il personale del Comune nell'ultimo anno è calato del 10% e mancano operai per eseguire manutenzioni basilari e per seguire sul campo le lavorazioni stesse». Ma si sta facendo il possibile, ci tiene a sottolinearlo il sindaco Jacopo Massaro inserendosi nella conversazione virtuale generata dalle spiegazioni di Salti e dicendo la sua. L'accusa, d'altra parte, è stata pesante e la difesa vuole essere esauriente. «Scrivo cosa abbiamo fatto finora» esordisce il primo cittadino, elencando in otto punti le azioni a favore della cura del verde intraprese da un esercito di volontari assoldato per la buona causa e tra le cui fila figurano i migranti, lavoratori in mobilità e disoccupati, giusto per mettere le cose in chiaro. Ma l'acqua gettata dall'amministrazione non basta: questione, particolarmente sentita dai cittadini, non è ancora destinata a spegnersi.

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