Rifugi "rovinati" dal maltempo

Mercoledì 30 Luglio 2014
«Noi siamo famosi per lo spettacolo del tramonto e dell'alba, che si gode da quassù. Ebbene, quest'estate abbiamo visto sinora soltanto quattro tramonti e tre albe». Dal rifugio Nuvolau, che mai come quest'anno giustifica il nome, Jo Anne riassume così tutto il suo disappunto, per una stagione difficile, per lei e il marito Mansueto Siorpaes. «Va malissimo, per tutti i rifugi in alto, sulle montagne, come noi. Ci sono molte prenotazioni, ma poi i turisti non vengono, quando sanno che il tempo è brutto». Il Nuvolau, a 2.575 metri, è uno dei tre rifugi della sezione di Cortina del Club alpino italiano; è uno dei più antichi delle Dolomiti, inaugurato nel 1896. «Qui vengono molti stranieri, che percorrono l'Alta Via numero 1. Alcuni arrivano lo stesso, anche con il brutto tempo, ma vanno via infelici, perché sanno che cosa non sono riusciti a vedere, cosa si sono persi. Hanno fatto fatica, ma non hanno soddisfazione». È possibile quantificare le disdette? «Almeno un terzo di chi ha prenotato non viene. Anche di più. Oppure prenotano gruppi numerosi, ma poi arrivano soltanto alcuni escursionisti. Posso capirli: anch'io farei lo stesso. Dopo quarant'anni quassù, ho acquisito un certo modo di trattare con la gente, ma talvolta è davvero difficile, perché sono fortemente contrariati». Situazione del tutto analoga sulle Tofane, al rifugio Giussani, ai 2.580 metri di forcella Fontana Negra: «Sta andando davvero molto male - assicura il gestore Mauro Dapoz - con almeno il 40% di disdette, rispetto alle prenotazioni. C'è ancora tanta neve, in alto, e il tempo è sempre brutto, così non si possono percorrere le ferrate e neppure certe vie alpinistiche. Io faccio i conti, ogni sera: in certi giorni, di quanti hanno prenotato, metà rinunciano». Oltre al turista italiano, più incline a farsi condizionare dal tempo, cedono anche gli stranieri: «Loro vengono per arrampicare, per salire le ferrate: se non possono, rinunciano. Eppure le prenotazioni ci sarebbero state, per luglio. Invece gli incassi sono dimezzati, rispetto ad un 2013 che già non era stato molto buono».
Va un po' meglio nelle strutture di fondovalle, dove il turista arriva in auto o con i servizi di navetta, ma anche lì il maltempo sta lasciando un segno profondo, oltre alle difficoltà per la crisi economica.(((dibonam)))

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci