BELLUNO _ (at) Stop all'uccellagione: Belluno esce dall'illegalità e festeggia. Dopo vent'anni di attività illecite di cattura, la Regione si è infatti piegata alle direttive europee e per merli, cesene, tordi bottaccio e tordi sassello, quella di questi giorni sarà la prima migrazione senza il rischio di finire in gabbia. Un risultato raggiunto grazie al lavoro in parlamento europeo dell'onorevole Andrea Zanoni, portato avanti a suon di denunce, interrogazioni, incontri che oggi merita di essere festeggiato. Così alle 15.30 gli attivisti della Lav (Lega anti vivisezione) scenderanno in piazza dei Martiri per un brindisi, portando cartelli e striscioni di ringraziamento al politico. «Questa pratica è vietata dal 1979 - spiega il parlamentare - ma dal 1993 la Regione Veneto, insieme a tutte le province, Belluno compresa ed esclusa Rovigo, l'autorizzò in violazione della direttiva europea "Uccelli". Gli animali venivano catturati attraverso i roccoli e poi consegnati ai cacciatori per essere usati come richiami vivi. L'infrazione alla legge europea ha significato per la Regione sanzioni del valore di 239mila euro al giorno, da cui d'ora in avanti saremmo sollevati tutti». Il tam tam di Zanoni ha determinato l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia da parte della Commissione europea il 20 febbraio scorso, da cui è conseguito lo stop all'uccellagione in tutto il Paese. A Belluno la pratica non è mai stata diffusa come in altri capoluoghi: i roccoli erano 2 entrambi a Mel.
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