Spara, non può: incastrato dal cane

Venerdì 28 Novembre 2014
BELLUNO - Spara alla lepre vicino alle case e scappa, ma lascia un indizio che lo inchioda: il suo cane da caccia. È accaduto alcuni giorni fa in una frazione della città dove una residente, scossa per dal fortissimo colpo di fucile a una distanza ravvicinata dalla sua abitazione, ha chiamato la polizia. Quando è arrivata la Volante della questura non c'era traccia del cacciatore, ma nel giardino della casa del residente che ha chiamato il 113 c'era un cane da caccia che gironzolava. Era un animale, un segugio italiano, di piccola taglia, che poco prima si trovava in compagnia di un cacciatore sulla collinetta vicina, come visto dalla residente dopo lo sparo. La polizia allora si avvicina al cane e sulla medaglietta del collarino trova i dati del padrone: C.G. Gli agenti procedono anche ad alcuni accertamenti presso gli archivi amministrativi della questura riscontrando che C.G. era in possesso di regolare licenza di porto di fucile.
La polizia quindi va a casa dell'uomo, C.G., 73 anni di Belluno. Il cacciatore spiega agli agenti di essere appena tornato da un'uscita durante la quale aveva preso una lepre selvatica.
Viene identificato e per lui scatta la sanzione di 206 euro per lo sparo troppo vicino alle abitazioni, nel raggio ben inferiore ai 100 metri, fissati come limite dalla legge. La posizione del cacciatore infatti, avvistato immediatamente dopo lo sparo risultava di gran lunga inferiore a quella consentita dalla legge per l'attività venatoria. C.G. bellunese, di anni 73, dovrà pagare 206 euro per aver violato un articolo della legge 157 del 1992, per aver effettuato «l'esercizio venatorio nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili».

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