Un volo di 150 metri, poi la morte

Venerdì 18 Aprile 2014
Centocinquanta metri di volo. E la morte. Così ieri sullo Spiz Vedana una marcia di esercitazione si è trasformata in tragedia. William Tracanna, primo caporal maggiore in forza alla 125. Compagnia del Settimo Reggimento Alpini, è scivolato, precipitando nel vuoto. Non è bastato l'intervento dei tre compagni che immediatamente lo hanno raggiunto. Niente da fare per il ventottenne alpino originario di Turrivalignani in provincia di Pescara. L'incidente è avvenuto a circa 900 metri di quota, mentre con altri trenta commilitoni Tracanna stava scendendo a valle. Erano le 11.40 quando è scattato l'allarme. Subito il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, mentre una squadra del Soccorso alpino di Belluno è intervenuto per offrire supporto alle operazioni di recupero. Il medico, sbarcato poco dopo nelle vicinanze, non ha potuto far altro che constatare il decesso. La salma è stata poi imbarellata e recuperata con un verricello di 25 metri dall'eliambulanza che ha riaccompagnato a valle, fino a San Gottardo, i tre alpini e l'amico William. Sulle cause dell'incidente vi è il massimo riserbo. «Gli accertamenti sono in corso. È stata una tragica fatalità», dice alla Caserma Salsa-D'Angelo, sede del Settimo Reggimento, l'ufficiale portavoce, capitano Marco Arancio. La dinamica, insomma, è al vaglio degli inquirenti, i carabinieri della stazione di Sedico e del Norm di Feltre. Il sentiero che porta in vetta allo Spiz Vedana, che geograficamente si trova in Comune di Sospirolo, non è dei più banali. Non tanto per il dislivello, quanto per la ripidezza e l'esposizione nella parte alta. Lo sconcerto riguarda il fatto che gli alpini, partiti di buon ora dalla caserma, dovevano essere impegnati nella «classica marcia degli alpini, una semplice uscita di addestramento in montagna». Niente di che per un ragazzo esperto e prudente. Uno che era stato più volte in Afghanistan e che aveva partecipato all'operazione «Strada sicura». Lo conosceva il comandante del Settimo Reggimento, il colonnello Stefano Mega. «Tracanna era un ragazzo d'oro, era molto convinto del suo essere alpino, un soldato che credeva profondamente nei valori delle truppe alpine». Sulle sue spalle la dolorosa incombenza: raggiungere il paesino degli Appennini, in provincia di Pescara, dove William era nato, e dove vive la mamma. Proveniva, non a caso, da una terra di montagne anche lui. Quelle del suo Abruzzo.