«Costretti a vedere morire il loro insegnante arso vivo»

Mercoledì 17 Dicembre 2014
«Ho visto bambini cadere a terra piangendo e urlando. Anch'io sono crollato. Ho scoperto solo dopo di essere stato colpito da un proiettile. Quando ho riaperto gli occhi avevano tutti i volti insanguinati e cercavano di coprire le ferite alla testa». Mentre il numero delle vittime continua a salire – si parla di oltre 140 morti e 250 feriti – le storie dei sopravvissuti che arrivano dalla scuola di Peshawar attaccata ieri mattina da un commando di talebani raccontano un orrore e una paura impossibili da immaginare.
Sono entrati e hanno sparato alle teste, a sangue freddo, chi si è salvato ci è riuscito per puro caso. Lo sa bene Aamir Ali, studente al secondo anno di ingegneria nella scuola dell'esercito di Peshawar, che racconta i momenti concitati e drammatici vissuti dentro alla scuola. «Ero seduto in corridoio con dieci miei compagni di classe quando abbiamo sentito degli spari. Siamo subito corsi in classe, ma i militanti ci hanno trovato. Erano vestiti con il shalwar kameez (la tunica portata sui pantaloni, ndr) e l'unica cosa che ci hanno detto è: “leggete il kalma”», ovvero l'atto di fede nell'Islam, racconta Ali. Di quei dieci compagni Ali è l'unico che si è salvato. Come, non lo sa nemmeno lui. Altri testimoni hanno raccontato al quotidiano pakistano The Express Tribune come i talebani siano andati di classe in classe e abbiano sparato a bambini e ragazzi. Ahsan Mukhtar, uno studente del secondo anno delle medie, deve la vita al suo insegnante, che appena uditi i primi spari ha avuto la prontezza di far accovacciare tutti gli studenti e di farli andare in fondo alla classe. Lì immobili hanno aspettato per un'ora. «Quando la sparatoria si è placata, l'esercito è arrivato e ci ha salvati»ha aggiunto Mukhtar.
Un assistente del laboratorio di fisica, Mudassar Abbas, ha detto che alcuni studenti stavano facendo una festa quando è iniziato l'attacco. «Ho visto sei o sette persone andare classe per classe e sparare sui bambini», ha detto. Uno studente sopravvissuto ha raccontato che i soldati sono venuti a salvare gli studenti in una pausa nella sparatoria. «Quando stavamo uscendo della classe abbiamo visto i cadaveri dei nostri amici nei corridoi. Sanguinavano. Ad alcuni è stato sparato tre, quattro volte». Con il passare delle ore emergono dettagli sempre più raccapriccianti. Secondo quanto raccontato da una fonte dell'esercito alla tv americana Nbc, i terroristi hanno dato fuoco a un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mentre agonizzava. «Sono entrati in classe e gli hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno dato fuoco», ha raccontato il testimone. «Poi hanno urlato di guardare». Qualcuno racconta di aver visto morire anche un bimbo di due anni. «Oggi avevamo un esame di chimica. Appena ho finito, mentre ero seduto nel laboratorio, è iniziata la sparatoria - dice uno studente ferito - sono entrati dei militanti e hanno aperto il fuoco su tutti gli studenti. È morto persino un bambino di due anni che qualcuno aveva portato a scuola».
Alla paura di chi era nella scuola si aggiunge lo strazio dei genitori che aspettavano fuori. «I miei figli erano qui quando i talebani hanno colpito - dice Ejaz Mohammad, il padre di due bambini- Ho ricevuto una telefonata e sono corso qui. Uno dei miei figli è uscito sano e salvo, l'altro è ancora dentro. Non ho informazioni, non lo abbiamo trovato, né vivo né morto».
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