«Non abbiamo avuto il tempo di provare paura»

Mercoledì 28 Gennaio 2015
«Mio figlio sta benissimo ed è pacifico, non si è accorto assolutamente di nulla». Sono queste le parole rassicuranti pronunciate davanti ai giornalisti da Gianfranco Bassetto, il papà del ragazzo di 14 anni, nel mirino della banda di sequestratori. «Anche io e mia moglie siamo sereni - ha poi aggiunto Bassetto, titolare di un negozio di ferramenta a Villaverla, altro comune del comprensorio thienese - nel senso che non è davvero successo nulla. Stavamo uscendo di casa quando il colonnello dei carabinieri ci ha avvicinato e ci ha detto quanto stava avvenendo. Ma la situazione attorno era tranquillissima, sembrava irreale quel racconto. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di avere paura».
Era presente anche la mamma del ragazzo, l'imprenditrice Mara Bassan, figlia ed erede di Bernardo, che oltre sessant'anni fa avviò un'industria di commercio di vini, poi birre e bibite e fu capace di costruire un piccolo "impero" di birrerie e locali alla moda sparsi nella provincia berica e in altre città venete. Un'attività fiorente, giunta alla terza generazione perché vi lavorano anche alcuni nipoti, nata nel 1950 e strutturatasi nel 1960 con l'acquisto del primo capannone in proprio, fino a diventare un colosso nella distribuzione e nell'avviamento di locali. E secondo quanto trapelato la più sorpresa di quanto stava avvenendo è stata proprio la signora Mara, che in un primo momento ha pensato a uno scherzo: «Non siamo su Scherzi a parte, vero?». Nel Vicentino è sempre vivo il ricordo del sequestro di Carlo Celadon, figlio di un conciario di Arzignano, il più lungo in assoluto in Italia con 831 giorni di prigionia, che si conclusero nel maggio 1990.

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