A far litigare è il ritorno dei mille paletti della riforma Fornero

Mercoledì 23 Aprile 2014
A far litigare è il ritorno dei mille paletti della riforma Fornero
Il provvedimento sul quale l'assemblea di Montecitorio oggi voterà la fiducia è un po' diverso da quello varato dal governo. Non lo stravolge, come afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Ma comunque modifica alcuni punti fondamentali. In particolare sull'apprendistato che, come accusa Ncd, torna all'antico, ovvero alla formula lanciata dalla riforma Fornero con una serie di paletti che, a conti fatti, hanno ridotto negli ultimi due anni il ricorso a questo tipo di assunzione da parte degli imprenditori.
CONTRATTI A TERMINE - Il decreto Poletti estende da un anno a tre anni la possibilità di assumere con un contratto a termine senza causale (ovvero senza specificare il motivo per cui si sceglie quel tipo di contratti e non quello a tempo indeterminato). Su questo punto non ci sono state modifiche in commissione. Nell'arco dei tre anni però, mentre la versione Poletti prevedeva la possibilità di 8 proroghe, il nuovo testo le riduce a 5. La commissione non ha toccato il tetto del 20% di lavoratori a termine rispetto all'organico complessivo di ogni azienda, ma ha previsto che nel caso di sforamento del limite, i contratti in eccesso si considerano a tempo indeterminato. Le norme si applicano alla somministrazione di lavoro a tempo determinato. Viene poi rafforzata la norma sul diritto di precedenza dei lavoratori a termine (con un contratto di almeno sei mesi) nel caso in cui l'azienda, nel 12 mesi successiva alla scadenza del contratto, assumesse un altro lavoratore per la stessa qualifica e mansione a tempo indeterminato: il congedo maternità potrà concorrere a determinare il periodo minimo di sei mesi di attività.
Il decreto prevede anche la possibilità di rinnovare o prorogare di un anno (fino al 31 luglio 2015) i contratti a tempo determinato del personale educativo e scolastico di asili nido e materne comunali.
I PALETTI ALL'APPRENDISTATO - Ritorna l'obbligo (cancellato dalla versione Poletti) della formazione pubblica. La commissione ha ripristinato anche il piano formativo individuale in forma scritta, ma prevede modalità semplificate di redazione. Ripristinato anche l'altro paletto che il decreto Poletti aveva eliminato: la quota di stabilizzazione. Se però la legge Fornero fissava tale quota al 50%, la commissione la riduce al 20% e la limita alle aziende con più di 30 dipendenti.
LA NORMA ELECTROLUX - Rifinanziata la dote del fondo (inattivo dal 2005 per mancanza di risorse) che serve a tagliare i contributi per i contratti di solidarietà: arrivano 15 milioni di euro già dal 2014, contro i 5,6 precedenti. I criteri per individuare i beneficiari saranno stabiliti con decreto interministeriale. Il ministro Poletti ha sottolineato che lo sconto riguarderà non solo l'Electrolux ma anche altre situazioni di crisi aziendale. Ma «non sarà per tutti».
DURC ON LINE - Viene ”smaterializzato” il Durc (il documento unico di regolarità contributiva che attesta l'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile) con una semplificazione degli adempimenti burocratici richiesti alle imprese per la sua acquisizione.
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