«Arresto e dimissioni: coincidenze»

Mercoledì 23 Luglio 2014
«Arresto e dimissioni: coincidenze»
La mattina del giorno del giudizio è densa di misteri e sull'ospedale di Este, dove Giancarlo Galan è ricoverato da più di una settimana, si addensano nuvole di tempesta. Il reparto di medicina, nel quale l'ex governatore del Veneto è stato trasferito lunedì dalla vicina area cardiologica, è come sempre blindato e non c'è modo di sapere cosa sta accadendo al paziente eccellente. Che però ha già in mano il foglio di dimissioni alle 9.30 del mattino: gli ultimi esami clinici e i controlli di routine hanno confermato lunedì sera che il doge sta bene. O almeno è in condizione di lasciare l'ospedale per affrontare quel che lo aspetta. E qui è l'inghippo, perché secondo alcune fonti le dimissioni sarebbero state alla base di un durissimo scontro di natura medica e politica.
L'impressione che Galan sia stato «scaricato» aleggia comunque nell'ambiente, e una lamentela affidata agli amici dall'ex presidente della Regione lo confermerebbe. Dall'Ulss17 di Este e Monselice arriva invece una secca smentita sull'argomento. «Escludiamo assolutamente che ci siano stati problemi di questo tipo - fa sapere Maurizio Agnoletto, dirigente medico dell'azienda sanitaria della Bassa Padovana - Galan è stato trattato come un paziente qualunque e le sue dimissioni sono state decise perché le condizioni di salute lo permettevano». I maligni sorridono inoltre di fronte alla coincidenza di orari tra la fuga dell'ex ministro, fatto uscire dalla porta sul retro del reparto, e il via libera all'arresto deciso a Roma. «Si tratta di banali coincidenze - sottolinea Agnoletto - in realtà il paziente ci aveva detto che sarebbe stato portato a casa dai famigliari, però nel pomeriggio ci ha chiesto di portarlo con un'ambulanza». A questo punto è scattato un trasporto interno e un'ambulanza, come da prassi, è stata messa a disposizione del paziente. Resta da chiarire se la richiesta di collaborazione da parte di Galan sia legata o meno all'esito della votazione che lo riguardava direttamente. «Galan è stato trattato come qualsiasi paziente - conclude il dirigente - nonostante i reparti in cui è stato ricoverato siano stati investiti in questi giorni da una vera e propria tempesta mediatica»

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