Bankitalia: per l'occupazione "ripresina" solo a fine anno

Sabato 19 Aprile 2014
ROMA - La ripresa dell'economia italiana prosegue ma a ritmo lento, al punto che le imprese non torneranno ad aumentare il numero degli occupati prima di fine d'anno. E se da una parte la 'ripresina' si allarga dal manifatturiero ai servizi, e dagli investimenti ai consumi, dall'altra c'è l'inflazione esangue (0,3%) che è «essenziale contrastare», e l'euro forte che frena l'export.
È lo spaccato della congiuntura italiana che emerge dal bollettino economico trimestrale della Banca d'Italia, che prende atto della «lenta ripresa del Pil» in atto nel primo trimestre di quest'anno, evidenziata dall'andamento della produzione industriale e dalle inchieste fra le imprese. Proprio oggi Istat ha certificato ordini e fatturato nell'industria in calo mensile rispettivamente del 3,1% e dell'1,5% (+2,8% e +1,2% su anno). «L'impulso positivo derivante dal recupero dell'attività industriale avrebbe iniziato gradualmente a estendersi ai servizi», nota Via Nazionale nella sua pubblicazione trimestrale. Vi sono «segnali di stabilizzazione» degli acquisti delle famiglie, anche se i consumi restano quasi l'8% al di sotto dei livelli pre-crisi del 2007. L'accelerazione data ai rimborsi dei debiti del settore pubblico verso le imprese ha aiutato la ripresa. Inoltre il credit crunch per le imprese si sta attenuando, mentre per la prima volta dal 2011, nel quarto trimestre 2013, le sofferenze bancarie su nuovi prestiti, pur aumentando, decelerano (da +4,8% a +4,5%). Tuttavia vi sono fattori che frenano la ripresa, a partire dalle condizioni del mercato del lavoro che rimangono «difficili», specie per i giovani per i quali la disoccupazione è raddoppiata dal 2007, superando il 42% a febbraio (24% nell'Eurozona).