Cottarelli: bus e metro meno cari d'Europa,

Martedì 2 Settembre 2014
Ufficialmente le società partecipate in Italia sono 7.726, quelle "vere" oltre 10.000, ma il numero è sconosciuto («non tutti i Comuni rispondono ai questionari») anche al commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, che ieri ha fatto il punto sottolineando che una volta saltate la prime misure di razionalizzazione previste nel dl Sblocca-Italia, si è deciso di giocare tutta la partita in un unico provvedimento organico, la legge di stabilità.
Comunque, le partecipate locali in Francia sono mille, almeno otto volte in meno che in Italia. Scendere a quella quota anche da noi, nell'arco di 3-4 anni, con un risparmio annuo di 2-3 miliardi, resta l'obiettivo del commissario: a suo dire è fattibile un taglio di 2.000 società già entro il 2015, con un recupero di 500-600 milioni di euro. A superare le prevedibili resistenze scatteranno, annuncia il commissario, «specifici controlli e sanzioni». Sarà più semplice - ha spiegato - intervenire sui Comuni mentre con le Regioni, per le quali può porsi il problema di compatibilità con la Costituzione, la questione «è più delicata» e con loro si dovrà cercare l'accordo politico «che è anche nel loro interesse».
Nel 2012, la galassia partecipate ha prodotto 1,2 milioni di perdite. Per questo Cottarelli, nel pacchetto di 33 proposte, ha inserito regole più stringenti per vietare le creazione di nuove società e le partecipazioni inferiori al 10-20%. Tra le altre misure il commissario pensa ad una dimensione minima per giustificare i costi fissi, l'uscita dalle micro-partecipate (in circa 1.400 la quota dell'azionista pubblico non supera il 5%), la chiusura delle "scatole vuote", considerato che 3.000 enti hanno meno di sei dipendenti, altri sono molto piccoli e c'è il «sospetto siano stati fatti per favorire incarichi», almeno 1.300 hanno un fatturato inferiore ai 100.000 euro. In tutti i casi di perdite elevate, dovrebbero essere il premier Renzi e il ministro Padoan a decidere il commissariamento.
Allo scopo di recuperare efficienza, Cottarelli suggerisce poi di incentivare l'introduzione dei costi-standard mentre nei servizi pubblici locali propone di favorire aggregazioni ed economie di scala. Discorso a parte per il Trasporto pubblico, 300 milioni di perdite (la metà dell'Atac di Roma): le tariffe degli abbonamenti di bus e metro - osserva - sono le più basse d'Europa, «se si aumentano troppo si rischia che la gente prenda l'auto, ma un margine di ritocco c'è. Bisogna poi colpire l'evasione tariffaria, anche attribuendo ai controllori la qualifica di pubblico ufficiale». Ma che ne sarà dei dipendenti? Il commissario chiede di «evitare soluzioni traumatiche», anche riassorbendo gli esuberi nel settore privato.

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