Fi a pezzi. Fitto: azzerare tutto

Martedì 25 Novembre 2014
ROMA - Il risultato negativo alle elezioni regionali era atteso, ma la debacle in Emilia Romagna ed il risultato per nulla soddisfacente in Calabria ha scatenato il caos dentro Forza Italia. Silvio Berlusconi sceglie il silenzio preferendo che siano i suoi uomini, Giovanni Toti in testa, a commentare il responso delle urne. Quello che però filtra da Arcore non sembra promettere nulla di buono. Ai suoi fedelissimi infatti l'ex premier non ha nascosto la forte irritazione per le dichiarazioni al vetriolo di Raffaele Fitto. La tregua raggiunta con il 'capo' dell'esercito dei dissidenti appare già un lontano ricordo così come l'ipotesi di un nuovo pranzo insieme che i due avevano in programma la settimana scorsa. Se Raffaele ha coraggio - è la tesi del Cavaliere - mi sfidi apertamente e metta in discussione le mie decisioni.
A Berlusconi, così come alla sua stretta cerchia di fidati collaboratori, non sono andate giù le invettive dell'ex governatore pugliese che di primo mattino al suo blog ha affidato una duro commento sull'esito delle regionali: «un risultato drammatico» è la premessa con la richiesta di «azzeramento di tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento». «Basta - attacca ancora - a nomine e gruppi autoreferenziali». Tensione ai massimi livelli, dunque.
Oggi Berlusconi torna a Roma con un'agenda fitta di appuntamenti tra cui la presentazione dell'ultimo libro di Vespa. Potrebbe essere proprio quella l'occasione per replicare alle accuse dell'eurodeputato. Non è escluso poi che in settimana possa tenersi anche una riunione del comitato di presidenza del partito. Intanto a scagliarsi contro l'ex presidente della Puglia è il consigliere di Fi Giovanni Toti: «Anche lui è un dirigente di questo partito ed è stato un ministro, non mi sembra il caso di puntare il dito contro qualcuno. Ognuno si assuma le sue responsabilità».
In realtà, al di là della posizione di Fitto, dentro Forza Italia lo smarrimento è generale. In molti si domandano quale possa essere la soluzione per uscire dall'angolo e per evitare che Fi sia fagocitata dalla Lega di Salvini. Un pensiero che certo ha anche l'ex capo del governo preoccupato anche dalla batosta presa dagli altri partiti moderati con cui era possibile riallacciare il dialogo per rimettere insieme i pezzi e poi avere il Carroccio come alleato. Ma nonostante il risultato, il Cavaliere non sembra intenzionato a mettere in discussione il patto del Nazareno: non tanto per le riforme, quanto per tutto quello che vi ruota intorno, Quirinale in primis: si tratta di una partita troppo importante non possiamo rimanere tagliati fuori dai giochi, ribadisce ai suoi. Che poi l'ex capo del governo non sia soddisfatto della sua classe dirigente non è un mistero tanto da averlo ripetuto in varie occasioni, anche ai giovani incontrati a villa Gernetto sabato: nelle liste c'era molta gente che io nemmeno conoscevo, è stato uno dei passaggi del suo intervento. L'intenzione dell'ex premier è quella di proseguire sulla strada del «rinnovamento» tanto che ai giovani Fi ha preannunciato il lancio dell'operazione «primavera» con tanto di nave azzurra.

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