La mesta uscita in sedia a rotelle

Mercoledì 23 Luglio 2014
La mesta uscita in sedia a rotelle
La lunga giornata a villa Rodella a Cinto Euganeo inizia poco dopo le 15,30 quando Giancarlo Galan, appena dimesso e furibondo per le notizie arrivate da Roma, sotto il sole varca il cancello in ferro battuto a bordo di un'ambulanza. Sa che stavolta la permanenza nella sua lussuosa magione sarà molto breve, perché lo aspetta il carcere. Dall'interno della villa che ha ospitato Silvio Berlusconi il giorno delle nozze dell'allora governatore, si sente solo ogni tanto qualche porta sbattere. I balconi sono semichiusi e si intravvedono le tende tirate all'interno. Le uniche presenze sono quelle dei cani.
Villa Rodella, però, un tempo tenuta come una bomboniera, è in stato di palese abbandono: il giardino è trascurato e anche le rose, tempo fa orgoglio dell'ex ministro che le curava personalmente, sono appassite, a conferma che in casa Galan adesso i pensieri sono ben altri. Persino le auto, una'Audi A8, una Range Rover e una BMW Z4, sembrano in disuso. Sulla buca della posta ci sono diverse lettere intestate a Sandra Persegato, moglie dell'ex doge, e un plico di pubblicità. Quasi beffardi, sono rimasti dei fiocchi azzurri sulle inferriate, ricordo di qualche festa passata.
La gente è furiosa: c'è un continuo viavai di persone in bicicletta, a piedi e in macchina che passano e urlano di tutto in direzione dell'abitazione. L'augurio più benevolo e che le porte del carcere si aprano al più presto. Alle 18 Sandra Persegato apre il cancello ai carabinieri che entrano probabilmente per notificare l'ordine di arresto. Usciranno alle 19,21 assieme a un avvocato dello studio legale che difende Galan, per poi tornare subito dopo e ripartire ancora. Poco prima una signora bionda, forse una parente, esce dalla Villa in macchina e torna con la borsa della spesa piena. Alle 20 inizia l'ultima penosa fase. Arrivano l'ambulanza, preceduta e seguita dalle auto dei carabinieri e della Digos. C'è però qualcosa che non va. Le forze dell'ordine entrano ed escono con carte e faldoni, e l'imputato non esce. Verso le 21 i carabinieri si allontanano per ritornare poco dopo. Galan, in sedia a rotelle, dimagrito e molto provato, sale in ambulanza alle 21,12 sotto una pioggia battente: davanti c'è un'Alfa della polizia penitenziaria, dietro le altre due macchine delle forze dell'ordine. Il cancello in ferro battuto si chiude alle sue spalle.
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