M5S, cacciati i contestatori: espulsi altri quattro militanti

Martedì 21 Ottobre 2014
M5S, cacciati i contestatori: espulsi altri quattro militanti
ROMA - Niente mezzi termini. Chi non è d'accordo e protesta o semplicemente crea problemi al capo, è pregato di accomodarsi. Beppe Grillo segue questa filosofia ritornata in auge ieri con quattro nuove espulsioni di grillini dal movimento, alimentando l'ondata iniziata dopo la festa al Circo massimo. E subito si accende la protesta in rete dei militanti.
Gli ultimi espulsi sono quattro attivisti cacciati con una nota del blog di Grillo per aver «occupato il palco» proprio durante la manifestazione a Roma. I quattro, impegnati come volontari nel servizio di sicurezza della kermesse, hanno fatto irruzione sul palcoscenico il secondo giorno della manifestazione, l'11 ottobre, esponendo uno striscione con la scritta «Occupy palco» con il quale chiedevano «maggiore trasparenza nello staff di Milano». Una contestazione costata cara: «In rispetto per gli oltre 600 volontari e delle centinaia di migliaia di attivisti M5S presenti all'evento - è stato scritto nel blog gestito da Grillo - Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli e Daniele Lombardi sono fuori dal M5S». L'espulsione è motivata dal fatto che i quattro militanti romani avrebbero «approfittato del ruolo di responsabili della sicurezza per occupare il palco».
Una spiegazione che non convince la rete (dove messaggi di protesta e chiarimento inondano il blog) e alcuni parlamentari. Soliti malumori tra i dissidenti che scelgono l'anonimato. Uno dei pochi a metterci la faccia è il deputato veronese Tancredi Turco che, su twitter, esprime «solidarietà agli amici di Occupy palco». E insiste su facebook: «Se qualcuno chiede trasparenza o chiarimenti va ascoltato, non allontanato». Con lui anche un altro deputato: Christian Iannuzzi. «Ormai mi pare si sbattano fuori persone come se niente fosse, senza nemmeno passare per il voto della rete». Anche i diretti interessati contrattaccano: «L'espulsione - scrivono su facebook - non ci fa né caldo né freddo. Essere esclusi da un portale e quindi non poter votare su un sistema dove non vi è la benché minima trasparenza, non può che lasciarci indifferenti». E poi puntano l'indice on tanto contro Grillo o Casaleggio ma contro «il famoso staff di cui è meglio non parlare e non far vedere la presenza».
La nuova ondata di espulsioni è l'ennesimo episodio della guerra tra bande in corso da mesi nel M5S. Le «cacciata» dei quattro di Occupy palco, esponenti dell'ala romana 5Stelle, seguono quelle del sindaco di Comacchio, Marco Fabbri (si è candidato alle provinciali in una lista composta da quattro partiti, senza chiedere autorizzazioni) e del consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Andrea Defranceschi. Questi ultimi due sono vicini al sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Ala destra e ala sinistra del movimento sono in difficoltà, messe all'angolo dalla caccia alle streghe in atto da parte dello staff milanese. Luigi Di Maio intanto è impegnato nel tentativo di mettere insieme le varie anime presenti in Parlamento ma il suo appare un lavoro arduo. Lo scontro che ha coinvolto alcuni parlamentari nell'ultima assemblea risale soltanto a pochi giorni fa; e domani, c'è una nuova assemblea per eleggere il futuro capogruppo alla Camera.

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