Moretti "licenzia" gli indagati: «Si auto-sospendano dal Pd»

Domenica 14 Dicembre 2014
PADOVA - Più che mostrare la unghie smaltate, ha tirato fuori e fatto assaggiare gli artigli. È scattata, sia pure in salita, la campagna elettorale per le Regionali 2015 di Alessandra Moretti, eurodeputata e candidata-governatore di Pd e centrosinistra. Il debutto di ieri a Padova è stato "funestato" dagli sviluppi dell'inchiesta della Procura di Venezia sullo scandalo Mose in cui sono stati indagati per finanziamento illecito (per la campagna elettorale dell'ex sindaco Giorgio Orsoni) i deputati democratici veneziani Davide Zoggia, ex responsabile enti locali con Bersani leader e Michele Mognato, ex vicesindaco di Venezia e segretario provinciale. Il giorno dopo l'avviso di garanzia, il vertice del partito di fatto li molla. Traslocati in secondo piano i temi europei al centro del dibattito padovano (disertato per ragioni di opportunità da Zoggia), Moretti si è fatta portavoce del pugno di ferro renziano verso i due parlamentari inquisiti, entrambi bersaniani. Per quanto lo stesso premier, di recente, davanti alle inchieste che hanno coinvolto il governatore Errani e l'a.d. di Eni, Descalzi, avesse usato parole difensive: «Finché non c'è la sentenza definitiva una persona è innocente: si chiama garantismo».
Ma alla partenza della campagna elettorale, il vertice veneto del Pd opta per l'intransigenza di fronte agli sviluppi dello scandalo Mose: «Il Pd deve essere al di sopra di ogni sospetto, auguro a chi è coinvolto di chiarire in fretta la propria posizione davanti alla magistratura che spero lavori in fretta - ha aggiunto Moretti - L'onestà e il merito saranno d'ora in poi le parole d'ordine nel Pd. Ma chi è coinvolto, deve fare un passo indietro per difendersi meglio». Una richiesta di dimissioni? No, un invito deciso all'autosospensione. Anche dal mandato parlamentare? «Questo attiene alla coscienza di ciascuno» replica l'eurodeputata vicentina. Che in un comunicato è anche più dura: «C'è bisogno di un vento nuovo che spazzi via le foglie secche che rischiano di far marcire il nostro partito». Moretti vuole marcare le differenze nel coinvolgimento sull'inchiesta Mose rispetto a Lega-Fi-Ncd e chiede il massimo della trasparenza: «Serve un atto di coraggio, un passo indietro da parte di chi in questo momento rischia di compromettere in maniera ineluttabile la forza e l'immagine di un partito che a causa dei perversi intrecci tra mafia, politica e potere appare corrotto mentre non è così». Esplicito il collegamento che Moretti vede tra Venezia e Roma, tra l'inchiesta Mose e quella su Mafia capitale: «Quello che è successo lì deve servire da monito e da esempio. Credo nel lavoro della magistratura e sono certa che molte ombre verranno spazzate via. Ma non possiamo permettere che il buio che sta travolgendo il Veneto renda tutte le vacche nere». Moretti annuncia anche che, alle Regionali, le sue saranno "liste pulite", senza precisare in che termini.
La fermezza della candidata-governatore si stacca, per contrasto, da quella dell'ex segretario Bersani che intanto chiama per nome i due indagati, ma soprattutto parte da una convinzione opposta, più garantista: «Li conosco, Davide Zoggia e Michele Mognato, riusciranno a dimostrare la loro estraneità. Contraccolpi sulla campagna elettorale in Veneto? Questi fatti creano certo disagio nell'opinione pubblica, non fanno bene, ma bisogna coltivare l'idea che ci possa essere una politica pulita, altrimenti siamo totalmente disarmati. Comunque attenzione: essere indagati non è presunzione di colpevolezza». Ma la presa di distanza della Moretti dai due indagati è la posizione del Pd veneto, confermata dal segretario regionale Roger De Menech: «Le regole interne al Pd sono ferree. Chi sbaglia deve pagare. Il Pd non fa sconti a nessuno e allontana immediatamente chi non svolge il mandato pubblico mettendo al centro onestà e trasparenza. In attesa - spiega - che i due parlamentari indagati possano dimostrare la loro estraneità ai fatti auspico una loro iniziativa che renda più serena ed efficace la loro azione di difesa ed eviti di coinvolgere il partito». Parla di autosospensione o di cosa?

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